... inquietano. Hanno impressionato anche Elon Musk, il patron di Tesla - che non fa mistero delle sue opinioni allarmanti sui pericoli dell'IA - e a proposito del balletto in questione, su Twitter ha sottolineato: “Questo non è CGI" ! (cioè non si tratta di computer-generated imagery, immagini generate al computer).
La musica del video è Do you love me, disco dance di successo dei The Contours nel 1962. Il pezzo nasce a Detroit - autore Berry Gordy, produttore della Motown Records - perciò intriso di quella atmosfera musicale americana anni Sessanta: soul, rhythm and blues, rock and roll e quindi twist. Sulle note della canzone in quattro quarti, è proprio al ritmo (e ai passi) del twist che i robot danzano con grande scioltezza. Non solo si muovono perfettamente a tempo di musica, coordinati tra loro nei movimenti, negli attacchi e nelle pause, ma denotano uno spiccato senso del ritmo e movenze che sì, si mostrano sinuose, come catturate dalla musica.
Sembra che ogni ballerino abbia orecchio musicale: così si direbbe di un umano.
Il brano è noto anche per avere un falso finale, cioè i suoni sfumano come per finire in dissolvenza ma segue una ripresa. La coreografia decisa per i robot si integra perfettamente alla musica anche in questo punto e i danzatori la eseguono al meglio.
Dove arriveremo?
La Boston Dynamic è appena stata acquisita da Hyundai, la casa automobilistica sud coreana da tempo interessata alla robotica (ora ha lanciato la Hyundai Robotics) e che da anni sviluppa esoscheletri, robot “indossabili” che aiutano gli umani. Su questo fronte si sta sviluppando il progetto europeo ConBots: una generazione di robot che avrà il compito di mettere in collegamento le persone tra loro, fisicamente. In concreto e detto semplicemente, si potrà imparare a scrivere o a suonare uno strumento con l’aiuto di un esoscheletro indossabile, capace di guidare i movimenti di un braccio umano, per esempio nel primo apprendimento del violino; il robot affiancherà così la figura e il lavoro dell’insegnante tradizionale.
Meno appariscente e fascinoso della danza robotica, anche questo progetto lascia comunque aperto lo stesso interrogativo: dove arriveremo?
Lascio alla rubrica "IL Digitale" di Zafferano.news i futuri approfondimenti sull’argomento.