Musica in parole


Musica nel piatto: Pesaro2024

Tra le ricette di cucina che Gioachino Rossini ha sperimentato ce n’è una di semplice esecuzione che il compositore amava molto: insalata di lattuga condita con senape, aceto, poco succo di limone, olio, sale, pepe e per finire l’aggiunta di tartufo a fettine sottili.

Che Rossini fosse un buongustaio, amante ed esperto di buona cucina è cosa nota e Pesaro - che diede i natali al Maestro - ha deciso di rimarcarlo nelle iniziative dell’anno in corso che vede la Città capitale italiana della cultura.

Un 2024 importante per Pesaro che punta giustamente molto sulla figura del suo illustre cittadino. È stata annunciata una super edizione del Rossini Opera Festival, farà la sua parte Casa Rossini - luogo di nascita del musicista e ora museo - e saranno in campo tutte le realtà musicali della Città.

Grande rilievo è stato dato al concorso nazionale “Gioachino Rossini, Grand Gourmet”, destinato agli studenti degli Istituti professionali alberghieri: è finalizzato alla conoscenza di vita e opere del compositore e alla creazione di piatti basati sui prodotti amati da Rossini. La finale si svolgerà nel corso delle “Settimane rossiniane” dedicate al compleanno del Maestro (nato il 29 febbraio 1792).

Va ricordato che nei lunghi periodi trascorsi all’estero Rossini mantenne uno stretto legame con l’Italia e non di rado si faceva spedire le prelibatezze italiane cui proprio non voleva rinunciare, come i tartufi di Alba e Acqualagna.

Acclamato fin da giovanissimo per il grande genio che era, famoso già a vent’anni, Rossini lasciò presto la composizione di opere liriche e il mondo del teatro, decidendo poi di vivere l’ultima fase della vita vicino Parigi, nella villa di Passy che diventò il suo rifugio e luogo di incontro per tante personalità degli ambienti culturali internazionali.

Nel buen retiro francese, grazie all’inventiva del musicista le serate erano spesso un intreccio tra degustazione di nuove ricette e ascolto di composizioni musicali, quasi sempre scritte per le occasioni conviviali.

Rossini morì in Francia ma non dimenticò mai la sua Città anzi, lasciò in eredità al Comune di Pesaro il suo ingente patrimonio grazie al quale nel 1869 fu istituito il Liceo musicale, ora Conservatorio. Secondo le intenzioni del Genio pesarese il lascito testamentario doveva prima di tutto essere usato per far apprendere ai giovani l’arte della musica.

Credo il Maestro sarebbe divertito e contento nel sapere di essere diventato anche “materia di studio” per gli studenti degli Istituti alberghieri.


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