Notizie dagli USA


Boston e le sue assurdità woke.

Non cambierei questa città per nessun’altra degli USA, ma devo riconoscere che ogni tanto la facciamo fuori dal vaso. Finora l’esempio eclatante era la metropolitana, la più vecchia del Paese ed evidentemente priva di manutenzione per troppi anni: il preventivo per rimetterla in sesto è di ben $26 miliardi. Ma adesso siamo riusciti a superarci, con un’assurdità woke in purezza.

In contemporanea riusciamo a multare gli insegnanti delle scuole pubbliche perché scioperano, accusandoli che le casse pubbliche non possono sostenere maestri e professori con stipendio e congedi parentali degni di questo nome, ma vogliamo spendere decine di milioni di dollari per riparare i danni dello schiavismo, donandoli agli eredi superstiti ed espropriando terreni. Entriamo in questa selva oscura che è l’amministrazione pubblica woke, lasciando ogni speranza.

Gli insegnanti di Boston sono pagati meglio del resto del Paese, portano a casa circa $75.000 l’anno, che qui consente una vita agevole solo se il partner lavora, mentre se si è single non lascia grossi spazi a risparmio e spese voluttuarie. Come sempre la media del pollo è ingannevole, perché quella cifra è la media tra gli insegnanti più giovani e di sostegno, che ne prendono $28.000, e quelli più esperti che guadagnano fino a $123.000. Uno stipendio che vada dai $28 ai $50.000 attorno a Boston ti consente di sopravvivere solo se sei ancora coi genitori o con un coniuge che guadagni bene, altrimenti fai la fame. A questo aggiungiamo un congedo parentale che al massimo raggiunge dodici settimane e poi, senza nonni o aiuto gratuito, con i costi di nido e baby-sitter ti sveni.

Senza neanche riflettere sulla legge di mercato, che a pagar noccioline trovi scimmie, per la città che si vanta nel mondo per educazione e ricerca accademica, potremmo fare decisamente meglio per i nostri insegnanti. Almeno a Boston potremmo pagarli come la Svizzera, con una media di $110.000 ad insegnante, e dare sostegno alle giovani famiglie. Invece dall’amministrazione pubblica ci dicono che non ci son soldi, i prof devono tirar la cinghia ed essendo considerati lavoratori essenziali (al pari di poliziotti e vigili del fuoco), vengono multati per ogni giorno di sciopero. Ogni giorno la multa raddoppia rispetto al precedente.

Nel mezzo di questa vergogna da girone dantesco di basso livello, dopo aver promulgato una scusa super-woke per il nostro ruolo nella tratta degli schiavi, ora abbiamo istituito un comitato di competenti che ci faranno riparare il danno dello schiavismo, indennizzando gli eredi. Questa riparazione prende diverse forme: dall’affirmative action (dare la precedenza nella selezione per lavoro o contratti), a pagamenti milionari per i discendenti degli schiavi, alla restituzione di terreni ed immobili, alle borse di studio. L’ultima è fantastica: non abbiamo soldi per gli insegnanti, ma li troviamo per borse di studio.

Nei nostri archivi abbiamo contezza di circa 2.400 schiavi a Boston, tra 1641 e 1783, un numero che cresce a 5.000 per tutto lo stato e che allora rappresentava il 2.2% della popolazione. Dato che qui ora vivono circa cinque milioni di persone, quel 2.2% farebbe pensare a 110.000 persone titolate a prendere indennizzi milionari. Se poi lasciamo che ognuno attesti la sua discendenza, considerando che le famiglie afroamericane locali sono mono-genitore nel 62% dei casi, va a finire che solo i bianchi pallidi non riusciranno a prendere un indennizzo.

Siamo all’assurdo del woke in purezza: non abbiamo i soldi per mantenere la metropolitana, non diamo aumenti agli insegnanti e li multiamo pesantemente se scioperano, ma ne troviamo per assembrare competenti petalosi e riparare i danni degli avi schiavisti. Adesso vedremo la reazione della popolazione: i ricchi del centro sono favorevoli, così pieni di soldi che son solo contenti di ripulire la coscienza del bisnonno. Insegnanti ed altri dipendenti pubblici con stipendi risicati ribollono di rabbia, a meno che non riescano a farsi passare per i pronipoti giusti.

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