Musica in parole


Due canzoni “intelligenti” dei Beatles

Di recente sono circolati in rete due “nuovi” brani dei Fab4 ad opera di Dae Lims, utente YouTube che ha sviluppato un progetto particolare. Com’è noto, dopo lo scioglimento del gruppo i fantastici quattro han proseguito con carriere individuali, ancora incantando i fan.

Molti i successi a seguire tra cui, di McCartney il singolo “New” (2013) e di Lennon “Grow old with me” (1984, postumo), due canzoni che ora Dae Lims ha ripreso, dato in pasto (pardon, in studio) alla IA affinché le trasfigurasse rendendole compatibili col repertorio dei Beatles. Scopo dell’operazione far sembrare i nuovi pezzi come due “inediti” del periodo d’oro della favolosa band.

La IA ha quindi lavorato su ogni brano rimodellando armonie, melodie, arrangiamenti e aggiungendo alcune parti; il tutto per rendere il risultato coerente con lo stile di scrittura dei Fab4.

Le reazioni all’esperimento sono contrastanti e l’industria creativa si divide tra chi considera la IA una minaccia e chi ne vede una possibilità da sfruttare. Tra gli artisti aumentano le richieste di regolamentarne l’uso.

I fan dei Beatles però han trovato l’esperienza stupefacente e scrivono di essersi commossi, in particolare per le melodie “alla Lennon” in “New” e per la voce di Paul, ringiovanita q.b.

La notizia dell’esperimento, riportata dal sito Hypebot, è stata indicata come un “divertissement tecnologico”; i video pubblicati da Dae Lims presentati come “un omaggio a un gruppo immortale” e nient’altro.

Di certo però non è così perché “l’omaggio” di Lims va a toccare interessi non indifferenti e infatti, la versione IA di “New” già risulta non più disponibile sul web a causa di un reclamo di Universal Music Group per violazione del copyright.

Ora si aspettano altre reazioni di chi detiene i diritti su catalogo ed eredità dei Beatles.

Fino ad allora ci si può divertire con “Grow old with me” confrontando la canzone scritta da Lennon negli anni Ottanta che vi lascio qui e la versione “intelligente” IA 2023.


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