Musica in parole


Totò in concorso a Sanremo

Quella volta che il principe Antonio De Curtis partecipò come autore in concorso al Festival di Sanremo era il 1954, anno in cui nasceva la TV italiana.

Totò amava giocherellare con il pianoforte, che non aveva mai studiato, e rilassarsi cercando sulla tastiera ad una ad una le note per formare una melodia che gli piacesse, sulla quale poi scrivere un testo. A volte si faceva aiutare: nell’antologia “Le canzoni di Totò", Vincenzo Mollica riporta i ricordi di...

...Achille Togliani quando andava “in casa De Curtis insieme ai Maestri Falcomatà e Trovajoli, che avevano il compito di trascrivere i motivi che Totò fischiettava o cantava”.

Una gavetta di esperienze musicali il Principe l’aveva già fatta quando scrisse “Malafemmena” che fu il suo grande, inatteso successo. Poi arrivò l’idea di partecipare al Festival nazionale e nacque la canzone “Con te”. A quanto pare, del suo pezzo Totò diceva che non fosse un granché, ma che per il Festival poteva andar bene.

La canzone superò le varie fasi ma alla serata finale si piazzò penultima, con gran dispiacere dell’autore. Un certo successo arrivò comunque dal pubblico e Totò lo dovette in parte alla “squadra” cioè al mitico direttore, orchestratore e arrangiatore Cinico Angelini con la sua orchestra e ad Achille Togliani, il divo del momento.

Il cantante rese benissimo la canzone di Totò, contestata però dalla critica del Festival anche per la ripetizione quasi ossessiva di quel “Con teeee” che nel ritornello si sente ben dodici volte. Tuttavia proprio questo impresse una specie di fruttuoso marchio alla canzone; Togliani stesso, al giornalista di “Sorrisi e canzoni TV” (giugno 1954) raccontò quanto quelle due parole “attaccaticce” avessero fatto breccia tra il pubblico “alzando la quotazione della canzonetta” e procurando a lui, dalle ammiratrici, “una valanga di posta piena di Con te/Con te/Con te”.

Si può dire fosse un’anticipazione del “tormentone” musicale, fenomeno che nascerà ufficialmente anni dopo.

Quel che veramente dispiaceva a Totò era che a contestarlo fossero i suoi conterranei, soprattutto i canzonieri napoletani che tramite le pagine dei giornali locali aprirono un fuoco fila di critiche, appena saputo che il Principe avrebbe partecipato al Festival. Vedevano in lui un dilettante della musica poco capace ma va detto che invidia e gelosia fecero la loro parte nella polemica, dilagata prima ancora che fosse possibile ascoltare il brano.

Totò, davvero amareggiato, rispondeva: "Di canzoni ne ho già scritte una cinquantina. Alcune han avuto successo. Perché quella che ho presentato a Sanremo non potrebbe essere nel numero?”.

Dopo “Con te”, Antonio De Curtis continuò a scrivere canzoni, ma a Sanremo non ne presentò più. L’edizione del 1954 rimase nella storia del Festival perché, dopo la diretta trasmessa da Radio2, la nascente TV italiana mandò in onda le serate in differita, così il pubblico per la prima volta poté vedere i cantanti in gara, il palco, l’orchestra e anche Totò, arrivato in sala a sostenere la sua creatura, come testimonia il video dell’Istituto Luce.


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