Peppa and the City

L’articolo di oggi nasce da una simpatica conversazione con un amico al quale raccontavo come trovassi un modello personale in «Peppa Pig» e nelle protagoniste di «Sex and the City». Quest’ultimo divertito dalla bizzarra accoppiata mi dice: «Ma te lo immagini un episodio crossover delle due serie televisive?»

Ecco direi che per riflettere sul divertente quesito, siano necessarie non poche delucidazioni sul come siamo arrivati a quella bizzarra discussione. Innanzitutto un piccolo cenno autobiografico: sono nato il 10 febbraio 2002, giorno esatto in cui negli States veniva proiettato l’ultimo episodio della quarta stagione di SATC. Posto che le produzioni televisive americane impiegavano quei quattro o cinque anni per essere trasmesse sui canali gratuiti esteri, andavo alle elementari quando mi confrontai con quell’universo modaiolo e cosmopolita. Nel 2009 nacque mia sorella, così ebbi l’occasione di conoscere Peppa: la maialina protagonista dell’omonimo cartone animato dove erano raccontate le avventure della vivace bimbetta. Ma come ho potuto assimilare un telefilm disinibito sulla vita sessuale di quattro newyorkesi e l’intrattenimento prescolare dei più piccoli?

Sono due modelli femministi! Peppa è una bambina indipendente capace della maturità cui sono sprovvisti molti adulti e sfida quotidianamente gli stereotipi giocando coi maschietti a calcio. Alla stessa maniera le ragazze americane dimostrano come una donna possa essere ambiziosa, intelligente, lavoratrice, libera dalle coercizioni sociali vivendo alla pari di un uomo, pure nella sessualità. Sebbene manifestino differenti età e tematiche, entrambi i contenuti televisivi raccontano varie fasi della moderna vita al femminile: quello spazio dove superare finalmente vecchi confini paternalistici.


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Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Emanuel Gazzoni (Roma): preparatore di risotti, amico di Socrate e Dostoevskij, affascinato dalle storie di sport
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro