In apertura consiglio «My ugly bathroom» di Sarah Miller, che, come annunciato dal titolo, è un accorato resoconto della bruttezza del gabinetto dell’autrice: «Il soffitto strutturato sembra una torta di compleanno che è stata glassata con glassa bianca in scatola da una persona che odia i compleanni - oppure ancora - Non posso nemmeno dirvi com'è, il che dovrebbe mettermi in imbarazzo, ma sono sempre troppo stanca per pensarci». Lo trovate qui.
Alla ricerca di qualcosa degno della vostra attenzione, ho trovato nella cesta delle bozze l’incipit di quello che ambiva ad essere un commentaire sulla simmetria stilistica fra Mahmood e Torquato Tasso: datato 26 ottobre e da allora abbandonato in archivio, lo riassumo qui in versione flash. Nel VI canto de «la Gerusalemme Liberata» l’autore seicentesco descrive il «gelo
di vive perle [del]la sorgente luna», unica fonte precedente al refrain «E ti vorrei rubare un cielo di perle» usato dal rapper nella canzone «Brividi», valsagli la Vittoria al Festival di Sanremo 2022.
Come dulcis in fundo mi sento di citare un film molto divertente, poco ortodosso e pacchianamente americano, ovvero «Legally Blonde», pellicola cult datata 2001. Nota al pubblico italofono come «la Rivincita delle Bionde», questa commedia ci ricorda nella sua apparente banalità l’importanza di guardare oltre le apparenze, pure quando sono rosa o glitterate. Suggerisco di guardarlo quando siete sommersi da negatività ed eccessiva pressione al lavoro: la biondissima Elle Woods vi dimostrerà come nessuna sfida sia davvero impossibile!