LA Caverna


La vita si vive nell'incertezza

“L’epoca attuale è il tempo della mediocrità aurea e dell’insensibilità, della passione per l’ignoranza...Nessuno pensa; di rado si trova qualcuno che concepisce un’idea” (F. Dostoevskij - E. B Gordon). Senza rendercene conto, ubriacati di false luci e rumori assordanti, siamo uomini seduti su un treno in corsa, incerti sulla...

... destinazione e minacciati da eventi imprevedibili e ingovernabili. Anche se convinti che le nostre certezze altro non sono che un momento di stabilità in mezzo al mare dell’instabilità, il vivere in costante incertezza ci logora e ci rende indifese vittime di un sistema che non si ferma mai. Informati su tutto quello che accade nel mondo, comprendiamo sempre meno quanto effettivamente capita intorno a noi. Pur non essendo più sufficienti i riferimenti del passato per decifrarlo, cercare di penetrare il velo del tempo per sbirciare nel futuro, non è inutile. In tempi critici e instabili come questi, ci dobbiamo impegnare per ideare il futuro in modo intelligente. In ogni epoca ci sono state grandi anime, individui sensibili, che hanno alzato la loro voce in avvertimenti profetici e hanno offerto una luce per guidarci attraverso il tunnel buio del tempo, riducendone l’oscurità. L’uomo moderno, in preda a variabili indefinite, è ammalato di incertezza e di frenesia. In ogni settore della vita vige la precarietà.

Ci sembrava che scienza e tecnica consentissero il dominio sul creato, in realtà ci hanno lasciato nella totale incertezza. Manipoliamo il mondo che ci circonda, cerchiamo soluzioni a contraddizioni sistemiche nell’illusione di poter prevedere il domani. Le fonti dell’incertezza sono difficili da individuare con precisione. Questa “incertezza esistenziale” ci rende frettolosi, irritabili, diffidenti, senza una via d’uscita. È necessario adeguarsi poiché un guasto o a una mancanza di connessione alla rete ci destabilizza. Le nostre vite non hanno traiettorie precise, viviamo alla giornata, senza progetti a lungo termine. Non c’è tempo per pensare e progettare. I treni veloci sono tanti e bisogna scendere da uno e salire rapidi sull’altro, con il risultato di una vita discontinua e frammentata in mille episodi, ognuno scollegato da passato e futuro. (Zygmunt Bauman, “La Società dell’incertezza”,1999). «La vita si vive nell’incertezza, per quanto ci si sforzi del contrario. […] nessuna [decisione] sarà esente da rischi e assicurata contro insuccesso e rimpianti tardivi».(Zygmunt Bauman, L’arte della vita, 2008).

Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro, in che direzione volgeranno le cose. Poco educati all’incertezza, pur consci che nella vita c’è sempre ampio spazio per l’aleatorio, avvertiamo il bisogno di programmare tutto, per sentirci rassicurati. Invece di lottare contro l’insicurezza è preferibile riconoscerla ed accettarla perché rimanere fermi, non rischiare, non ci garantisce una vita sicura ma solo una vita immobile. L’incertezza del futuro è parte della nostra natura ma c’è sempre una feritoia di luce che taglia il buio: altrimenti sarebbe disperazione. Questa luce ci rivela l’esistenza delle possibilità, può aiutarci a creare ipotesi innovative, a cercare nuove soluzioni ai problemi, a creare nuovi schemi mentali. Spostare l’attenzione dal conosciuto allo sconosciuto ci permette, ogni giorno, di nascere più saggi.

A rendere più commovente la vita è proprio la sua incertezza. Abbiamo bisogno di imparare non solo a riconoscere la bellezza di un ramo fiorito ma anche di quello apparentemente rinsecchito. La sua trasformazione include incertezza e imperfezione che concorrono a creare aspettative in grado di elettrizzarci. Il timore dell’incerto può bloccarci sul posto. La nostra vita è tutta una corsa, perché un celere dinamismo rafforza la sicurezza della nostra operosità ed estingue, invece, quella percezione di incertezza, che risulta elemento fondamentale di un giusto equilibrio. Impariamo ad amare l’incertezza come un grande dono che ci apre agli sconfinati orizzonti di significato e di libertà, desta creatività progettuale, ci rivela che il nostro cuore è una finestra aperta sull’infinito.


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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro