Con questa nuova tecnologia, antenne e chip che poco tempo fa banalmente spedivano dati da un punto all’altro della rete, ora possono processare dati e velocita’ al punto da renderle critiche per le nostre infrastrutture e mezzi di trasporto. Considerando le capacita’ raggiunte dall’intelligenza artificiale, si capisce che l’effetto indesiderato di questo progresso stia nella pericolosita’ della cybersecurity.
Logico quindi che questa tecnologia sia guardata con sospetto dagli stati che non hanno investito in ricerca tecnologica quanto i cinesi, che ora si trovano due campioni come Huawei e ZTE, mentre le vecchie Ericsson e Nokia arrancano. Richard Grenell, l’ambasciatore USA in Germania, ha minacciato ritorsioni economiche e chiusura della collaborazione sui servizi di intelligence se i tedeschi si dotano di tecnologia cinese.
E’ infatti in corso una gara per l’aggiudicazione della banda di rete 5G, e tutti e quattro i partecipanti tedeschi hanno investito su Huawei, con la conseguenza di aprire una serie di back door, vulnerabilita’ attraverso cui i cinesi potrebbero ascoltare le comunicazioni. L’innovazione tecnologica raggiunge livelli che non vengono ben compresi da chi si occupa del rispetto della legge.
Elon Musk ha appena avvisato che l’intelligenza artificiale (IA) ha un potenziale distruttivo maggiore della guerra nucleare. Si puo’ condividere il suo allarme, perche’ proprio con il 5G i robot possono sfuggire al nostro controllo, e se guidati da qualche stato canaglia possono fermare un intero paese.
Mentre il budget americano della difesa supera la somma dei dieci paesi successivi, e gli USA continuano la supremazia militare, gli investimenti accademici e scientifici che il governo cinese ha versato in tecnologie digitali stanno portando ad una capacita’ di attacco e di difesa imprevedibili. Speriamo che anche in Europa si torni ad investire seriamente, perche’ delle 200 principali aziende internet solo otto sono europee.