Notizie dagli USA


La Fed e l’economia prima delle elezioni

Jerome Powell, il capo della banca centrale americana conosciuta come Fed, ha annunciato l’intenzione di iniziare ad abbassare il tasso di interesse, che per ora è sempre oltre il 5%. In due anni l‘inflazione è scesa da oltre il 7% al 2.5%, mentre la media dell’anno è 2.9%, ed il mercato del lavoro s’è decisamente raffreddato; quindi, secondo lui è ora di tagliare i tassi per far finalmente ripartire l’economia. All’americano medio pare che questo taglio arrivi troppo tardi, e non sia sufficiente.

I dati sulla disoccupazione vengono sempre rivisti al ribasso, nel senso che ci danno sempre un ottimo risultato e dopo un paio di mesi fanno finta di niente e dicono di essersi sbagliati, che le stime erano troppo alte. Possibile che vi sbagliate sempre in un senso e mai nell’altro? Non lo farete apposta per favorire l’amministrazione al comando?

Anche i dati sui prezzi al consumo migliorano, ma decisamente maggiori, attorno al 3.5% e sono quelli più sentiti dagli americani, perché fare la spesa diventa sempre più caro. Specialmente, questo aumento è decisamente maggiore di quello degli stipendi, quindi la gente ha ragione ha lamentarsi della discesa del potere di acquisto, e di risparmio.

Sicuramente Powell ha un’arma nucleare per far schizzare l’economia giusto prima delle elezioni: con qualche dichiarazione ben piazzata la borsa si impenna, e cinque minuti dopo Harris, Biden ed i Dem possono vantarsi di averci fatto arricchire e di aver creato posti di lavoro. A quel punto passerebbero in cavalleria gli sprechi commessi, lo stato ancora indigente delle nostre infrastrutture e sanità, il fatto che solo il 40% dei progetti sovvenzionati dal governo si sta svolgendo secondo i piani iniziali.

Trump e compagnia possono dire quello che vogliono, ma di fronte ai valori di borsa e notizie di multinazionali che creano posti di lavoro, si devono arrendere. Occorre però tener conto che la borsa tentenna: le azioni tecnologiche (pensate a Nvidia e compagnia) hanno promesso miracoli che tardano ad arrivare con l’intelligenza artificiale, e possono facilmente crollare a valori molto più bassi. Le aziende automotive sono impanicate dal capire che tutte quelle sovvenzioni e sanzioni fatte per drogare il mercato, da un lato confinando la concorrenza cinese a buon mercato, dall’altro per agevolare la vendita dell’elettrico, stanno tornando indietro come un boomerang. Infine, il settore delle costruzioni è in difficoltà ed in molte città il valore delle case inizia a seguire quello degli uffici, in discesa.

In questo quadro personaggi come Warren Buffet, conosciuto per la capacità di prevedere gli andamenti di borsa e dell’economia, vendono miliardi di azioni che cominciano a sembrare più rischiose, sostenendo chi dice che l’economia non stia andando come dicono i Dem. La Fed potrebbe abbassare bruscamente i tassi di interesse per rialzare l’ottimismo e far ripartire l’economia, specie per infrastrutture e costruzioni, ma probabilmente aspettano il momento migliore per aiutare la Harris nella sua gara contro Trump, con buona pace per l’indipendenza della banca centrale.

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.