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Il vecchietto, poveretto, dove lo metto non si sa

Cantava anni fa, Domenico Modugno, ed è improbabile potesse immaginare che quelle rime avrebbero calzato a pennello il Presidente degli Stati Uniti nel 2023: noi il vecchietto lo mettiamo alla Casa Bianca. 

Biden si ricandida per le prossime elezioni, sicuro di trovarsi ancora di fronte l’acerrimo nemico Trump, e poterlo battere una seconda volta. Io, che già alle elezioni precedenti non riuscivo a credere come un paese con 330 milioni di abitanti possa produrre due candidati del genere, son basito.

Oggi in America abbiamo un’aspettativa di vita che varia dai 58 agli 87 anni, a seconda di quanto siete poveri neri o bianchi ricchi, e non facciamo più caso a deragliamenti e sparatorie, che sono quotidiane. Siamo messi bene, ma non benissimo.

Purtroppo, l’aver annoverato anche gli ucraini tra i nostri fratelli, dopo uiguri, afgani e taiwanesi, ha consentito ai media mainstream di mettere tutte le magagne del paese in secondo piano. Tucker Carlson, il giornalista più seguito del paese, è stato licenziato da Fox News con una scusa incomprensibile, mentre è chiaro il peso delle sue denunce contro il potere istituzionale. Carlson da un lato ha dato voce a chi chiede una pausa all’invio di armi e fondi a Zelensky, ed almeno un tentativo di cessare il fuoco. Dall’altro ha denunciato lo scandalo degli investimenti ESG di Black Rock, che ha perso alcuni miliardi di dollari a causa di questa indagine giornalistica. Con il suo licenziamento, anche da Fox News non possiamo più aspettarci giornalismo investigativo che controlli il deep state.

Con questi due contendenti ci troviamo tra l’incudine ed il martello, ma in questo istante Biden appare in forte vantaggio. L’America oggi vende il gas all’Europa, a sette volte il nostro costo, con buona pace degli studiosi del vantaggio competitivo delle nazioni. Su questo si aggiungono le norme a vantaggio dell’espansione industriale, da quella dei chip a quella delle energie rinnovabili ed altre ancora, che stanno portando parecchie aziende europee ed asiatiche ad investire e creare posti di lavoro nel nostro paese. Non parliamo del settore della difesa, che a spada tratta difende la continuazione del conflitto ucraino, pro domo sua: non riescono a star dietro alla produzione di missili ed ogni ben di Dio di arma immaginabile.

Allo stesso tempo la Fed continua a giocare al massacro con i tassi di interesse, distruggendo il settore bancario americano a favore delle quattro principali banche d’affari che guarda caso son sempre alla Casa Bianca. Se leggete del fallimento di First Republic, non pensate a chissà quali truffe: banalmente han rapinato la banca per portare i fondi dagli amici. Con stampa, finanza, difesa e settore farmaceutico ben saldi nelle mani di Biden, c’è poco che possa fare Trump, tra l’altro impegnato a difendersi in tribunale.

Come ne usciamo? Nikki Haley, candidata repubblicana che al momento non ha grandi prospettive di vittoria, si augura che la natura acceleri il suo corso e porti presto al Creatore Biden, e magari pure Trump. Questa schiettezza le è costata bordate da entrambe gli schieramenti politici, ma ha finalmente ridato il sorriso a quegli imbecilli e deplorable che sono poi la maggioranza del paese, e che ogni giorno lo mandano avanti, nonostante tutto, vero un futuro sempre all’impronta dell’ottimismo.

Speriamo in bene.


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