Se la globalizzazione si fa autarchia che succede?

Premetto che di globalizzazione ne so q.b. (quanto basta) a un (ex) CEO di multinazionali quotate a Wall Street. Per essere più tranquillo ho interpellato l’amico svizzero, conosciuto dai miei lettori come il Signor Banchiere XY (lui sostiene di sapere molto di gestione dei patrimoni altrui, meno di dottrina economica). Questo Cameo quindi è il frutto di due parvenu dichiarati, non ce ne vogliano gli accademici veri, il Cameo non è certo destinato a loro, ma ai cittadini comuni, quelli che si accontentano, in economia, di sapere q.b.. Come dice quella cuoca...

Funivia: "L'oscenità del gesto"

Il mio interesse verso il caso Funivia non riguarda certo i ruoli e le responsabilità dei tre: “il Boss”, “il Tecnico”, “l’Operativo”. Il problema è nelle mani dei magistrati, come continua ad essere nelle loro mani quello del Ponte Morandi. Nessun commento, attendo la verità giudiziaria, per me solo riflessioni, e profonda tristezza.

Il virus, il vaccino, i bimbi del Saint Denis

Anni fa conobbi Angela Maria Borello, titolare e direttrice della scuola per l’infanzia Saint Denis di Torino. Tre dei miei quattro nipoti frequentarono quella scuola. Quando, a volte, andavo o a prenderli o a portarli erano sempre sorridenti.

Angela mi fece leggere un manoscritto sulla sua esperienza di educatrice dei bimbi basato sui valori della socialità, della non violenza, della creatività cognitiva. Era riuscita in un’impresa... 

Il post pandemia seguendo la "Filosofia del gesto" di Giovanni Maddalena

Il problema della classe dirigente di questo capitalismo, che io chiamo CEO capitalism, è di avere scarse capacità di execution, tanto che i timidi segni di una vaga execution da parte del governo di Mario Draghi e del generale Francesco Paolo Figliuolo sembrano eccezionali, quando invece dovrebbero essere normali per dei leader politici.

Temo che le nostre élite abbiano capito poco di...

L'amore è cipria o polvere: sessant'anni di matrimonio

Oggi, sabato 15 maggio 2021, mia moglie ed io festeggiamo, in lockdown volontario, pur essendo ultra vaccinati, i sessant’anni di matrimonio (turtun della Val Nervia, pesce crudo appena pescato, torta mignon alla frutta). Da soli, perché la nostra famiglia (nuore, figli, nipoti) ha dieci membri, troppi per la legge.

Ci siamo conosciuti nel...

Dopo un ignobile primo maggio, basta chiacchiere, torniamo a lavorare sul serio

Il Primo Maggio 2021 è stato moscio, molto moscio, ed è pure piovuto. Le nostre élite si sono inventate, proprio nel giorno che richiama l’articolo 1 della Costituzione più bella del mondo, una curiosa sceneggiata televisiva, appaltata a un influencer (chissà perché no a un sindacalista, a un prete operaio?), per evitare di parlare di ciò che drammaticamente manca: il lavoro.

In effetti, il quesito era imbarazzante: come festeggiare...

Ubriachi di chiacchiere su virus e vaccini, presto torneremo al clima

Il Virus di Wuhan, e il suo cuginetto, il Vaccino, stanno perdendo colpi nel mondo dei talk show. Se non ci fossero le varianti a mantenere vivo il chiacchiericcio fra radical chic simil virologi saremmo alla frutta. Profetizzano: “a fine anno saremo tutti gregge”. Sarà finita? Ci vaccineremo una volta all’anno per farci diventare semi immortali? Vedremo. Temo che un bilancio serio di questi due anni (morti per milione di abitanti, perdita del PIL, ruoli e responsabilità) non si farà mai. Sarebbe troppo imbarazzante per le leadership UE e nostrane. Speriamo nei magistrati di Bergamo.

Il torpore da vaccino e la sociopatia logistica

Per uno studioso del CEO capitalism, scanzonato come me, il biennio Venti-Ventuno, sia sul lato della dottrina, sia su quella della execution, mi sta dando (purtroppo!) grandi soddisfazioni personali: aver capito con largo anticipo il fallimento di una intera classe dirigente fatta con lo stampino, tutta comunicazione da talk show ma incapace di gestire la complessità, da loro stessi creata. Se la “amazonizazione”, leggi “sociopatia logistica” (ne rivendico il copyright) del mondo occidentale dovesse andare avanti come...

Caro dottor Draghi, le abbiamo consegnato un'Italia "di dolore ostello". Che fare?

Come sempre ho fatto con tutti i suoi predecessori, dopo alcuni mesi dalla loro andata al potere, le scrivo. Non si senta in dovere di rispondere, nessuno di loro l’ha fatto.

Non dia alcuna importanza (e così i lettori) ai miei giudizi. Un vero leader, in un tempo come questo di miserabili ideologie, rese ancor più miserabili dalla loro execution, deve avere il coraggio di seguire i suoi appetiti di libertà e di indipendenza, ovunque lo portino, senza però mai abdicare alla sua umanità. Sono certo che lei, alla fine del premierato, amerebbe essere considerato più grande come uomo che come banchiere centrale o premier, portatore sano di umanità. Così chiudono in bellezza le persone perbene, non così i vanitosi o...

Una profonda, infinita stanchezza e la sensazione soffocante di respirare anidride solforosa. La peste di quest’epoca

Più passano gli anni, specie quest’ultimo, più il CEO capitalism, la peste di quest’epoca, appare invincibile. Io lo studio da tanti anni, non può essere così, oggettivamente. I suoi gestori, nell’infinita arroganza che li connota, non sanno che qualsiasi attività umana deve sottostare alla legge della “foglia di tiglio”: nulla e nessuno è immortale.