In generale uso la bicicletta, perché dopo la pandemia mi sono abituata a preferire l’aria aperta in tutte le stagioni, piuttosto che usare i mezzi pubblici: le rare volte che li prendo (ad esempio in casi di pioggia) mi pento subito, perché sono pochi e di conseguenza pienissimi. Anche andare in macchina è stato però un calvario: pur avendo il Comune messo contestatissime limitazioni al posteggio in centro (due ore la sosta), trovare un parcheggio è impossibile, neanche, come direbbero i miei studenti “andando di sgamo”. Impossibile. Neppure rischiando la multa.
Così, avendo bisogno di muovermi velocemente, sono entrata in quella zona grigia chiamata parcheggio privato, e sono riuscita a pagare 15 euro per un’ora e mezza vicino a Corso Garibaldi. Tutta la zona del Castello Sforzesco infatti, mia preziosa risorsa in passato quando non c’era un buco per l’auto intorno a Brera, è stata dedicata ai pullman turistici, quando prima si poteva posteggiare. Mentre ero in macchina ascoltavo la radio, pare che il Comune di Milano nell’ultimo anno si sia arricchito molto grazie al turismo. Allora magari disincentivare l’uso delle auto in centro può essere un’idea interessante e anche dare i posti ai pullman da fuori, ma almeno si aumentino le corse dei mezzi e i taxi, si facciano molti parcheggi. Perché a Milano ormai se sei ricco o turista è (forse) un paradiso, se sei invece un cittadino normale che lavora, è un inferno. Grazie, sindaco.