Oltre a essere un grande grecista era anche un grande nonno ma, questo sì, rientra solo nell’ambito privato.
Il sito (www.antoniomaddalena.it), costruito dall’azienda torinese Heritage srl, all’avanguardia nel settore, permette a chiunque di scaricare i testi, di ricercarli a molteplici livelli, di leggerli con uno sfogliatore originale, di appuntarli e salvare le proprie note, di copiarli e condividerli.
Perché valeva la pena farlo? Perché Antonio Maddalena ha presentato un percorso di ricerca originale, come dovrebbero fare – e non sempre fanno – i professori universitari. È un percorso che comincia con quello che chiamava “l’idealismo greco”: studiando e traducendo i tragici greci e poi i filosofi presocratici e Tucidide, si era accorto che i greci erano ben consapevoli dei limiti della vicenda umana, della fragilità della libertà, dell’ingiustizia di questo mondo. E avevano trovato un’uscita teorica e pratica nel dire che, sebbene l’essere umano finisca, e spesso finisca male, rimane la sua intelligenza, la sua capacità di comprensione, che lo innalza al di sopra del fato spesso oscuro e ostile e lo proietta in una gloria eterna dove una qualche giustizia suprema deve esserci. Così la Storia della letteratura greca di Maddalena è una storia particolare, che usa un criterio di giudizio: gli autori sono più o meno bravi – con un giudizio che non teme di essere apertamente elogiativo o impietoso – a seconda di quanto vivano questo idealismo, questa capacità di vedere un senso e un ordine, e un bene, al di là delle miserie della grande storia e delle storie di ciascuno. È l’uso del senso religioso come chiave di lettura: originale e interessante anche quando non si è d’accordo.
Rimaneva però insoluto, anche in questo bell’idealismo che Maddalena opponeva alle letture materialiste della letteratura, il problema del male. Come mai c’è il male e come mai tendiamo a compierlo? Comunque lo affrontino, i greci non trovano mai una soluzione vera. Non c’è pacificazione vera, se non la sublimazione ideale di cui si è detto che, alla fine, resta amara e non praticabile per tutti. Ecco allora una seconda parte di ricerca: la questione religiosa affrontata sia filosoficamente in Filone Alessandrino sia teologicamente con un’analisi serrata e filologica della Lettera ai Romani di S. Paolo, dove la Croce di Cristo è soluzione impensata e frutto di grazia alla grande domanda sul male.
Sono temi profondi e, alle volte, difficili da affrontare ma nel sito si trovano anche i commenti di amici e studenti che, come i nipoti, vedevano un uomo spesso lieto e un professore sempre appassionato ai suoi studenti ai quali faceva leggere molto e da ogni tipo di tradizione, per educare l’affezione oltre che la ragione.
Valeva la pena salvare e mettere a disposizione un simile patrimonio di pensiero e di vita ora che i mezzi informatici lo permettono e prima che il tempo cancelli la memoria.