Musica in parole


Musica nel piatto: la buona cucina di Bernstein

Intorno al 1950 Leonard Bernstein era già molto conosciuto come direttore d’orchestra e negli stessi anni si dedicava anche alla composizione; a suo attivo numerosi lavori tra cui due sinfonie. Del 1948 è anche una sua breve e curiosa suite dedicata al mondo della cucina.

Quattro ricette tratte da “La bonne cuisine française” (ricettario di Émile Dumont, 1899) avevano attirato l’attenzione del Maestro che decise di musicarle per voce e pianoforte, dedicandole al mezzosoprano Jennie Tourel, sua collaboratrice.

Ricette messe in musica letteralmente, nel senso che il testo dei brani null’altro è che l’elenco di ingredienti e dosi previste dal ricettario. Un gioco prima di tutto per Bernstein che di sicuro si sarà divertito a trasformare indicazioni per pietanze in quadri musicali in cui ironia ed effetto sorpresa dominano.

“La bonne cuisine” musicale si apre con un “Plum Pudding”, prosegue con “Queues de Boeuf”, “Tavouk Guenksis” e chiude con “Civet à Toute Vitesse” brano caricaturale e, come scritto sullo spartito da eseguire “accelerando fino alla fine” per evitare che “le civet de lièvre”... se ne scappi.

Queste miniature musicali non sono certo tra le composizioni più note di Bernstein ma la sua buona cucina ha trovato un posto particolare nel repertorio vocale del Novecento; mette alla prova le abilità degli interpreti trattandosi di spartito di non facile esecuzione però al contempo diverte anche gli esecutori.

Non di rado si assiste alla mise en scène dei pezzi con la cantante che va sul palco come entrasse in cucina, eseguendo i brani mentre materialmente prepara la ricetta.

Un divertimento tra note e fornelli come nell’esempio che trovate in questo video: la preparazione comincia col budino di prugne e allora l’interprete canta il testo: “duecentocinquanta grammi di uva Malaga/duecentocinquanta grammi di ribes/...latte/...uova/...zenzero e cannella...”. E mentre canta rimesta gli ingredienti.

A tutti bon appétit.

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