Musica in parole


Toy music

Yellow submarine in versione toy music: così nel video in cui Ringo Starr suona un minuscolo set di batteria giocattolo; intorno a lui una band imbraccia strumenti per bambini tra i quali maracas a forma di sottomarino.

La curiosa performance del batterista dei Beatles - ottant’anni festeggiati da poco e con le bacchette in mano - era per The Tonight Show, famoso talk show della tv statunitense che da qualche anno dedica uno spazio ai toy instruments. Prima di lui si erano esibite altre star, sempre con giocattoli musicali, a riprova dell’interesse per questo modo di fare musica: così i Metallica presentarono Enter Sandman e Adele Hello (ecco un video).

A San Diego in California dal 2000 si svolge ogni anno il Toy piano festival dedicato al pianoforte giocattolo, proprio quello di Schroeder dei Peanuts. L’edizione scorsa è stata un divertente successo. Durante il Novecento la curiosità dei musicisti per il giocattolo è cresciuta, così ora esiste un repertorio che esplora le possibilità timbriche dello strumentino: dalla Suite for Toy Piano di John Cage (1948) agli adattamenti di noti brani classici; il suo suono un po’ metallico piace nelle colonne sonore per il cinema e Vinicio Capossela lo suona in concerto. Quando i giocattoli sono diventati elettronici è nata la “Beegees Rhythm Machine”, tastierina con la quale si sono divertiti anche i Kraftwerk in Pocket Calculator.

A ben guardare, la toy music ha un precedente illustre al quale risalire: la Sinfonia dei giocattoli, scritta nel XVIII secolo per orchestra e strumenti giocattolo. Non si sa chi ne sia l’autore - attribuzioni varie, Leopold Mozart, Joseph Haydn e un monaco benedettino - ma chi l’ha composta ha avuto la divertente idea di unire suoni di strumenti d’orchestra a quelli di giocattoli musicali: durante l’esecuzione si sentono piccole percussioni, trombette, sonagli e richiami per cucù.

Quella con i giocattoli è musica per grandi e per bambini; ne è riprova il gruppo francese The Wackids che ottiene milioni di visualizzazioni con il rock’n’toys: la band propone in video buffe cover di molti successi, realizzate con strumenti giocattolo; ai concerti raduna spettatori di tre generazioni a conferma che la toy music occupa uno spazio trasversale non solo rispetto ai generi musicali, ma anche all’età del pubblico.
Diverte chi l’ascolta e anche chi la suona.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Giordano Alborghetti (Bergamo): curioso del software libero, musicofilo, amante del mare
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista