LA Realtà aumentata


La Realtà aumentata, come non te la eri immaginata

Per anni abbiamo immaginato la Realtà Aumentata come un paio di occhiali che ci forniscono una mole di informazioni aggiuntive o di indicazioni in relazione alle cose che stiamo osservando.
È stato il tentativo dei vari “glass” degli anni passati. Non si è ancora capito bene il motivo, ma ad oggi questa sperimentazione non ha dato i risultati sperati.

Nella versione più avveniristica, la Realtà Aumentata è una proiezione olografica che ci trasporta in un mondo totalmente virtuale con cui poter interagire.
Durante il Lockdown, ho parlato di turismo virtuale e del classico casco per la Realtà Virtuale che ci avrebbe accompagnato per molti mesi in sostituzione del turismo vero, quello fatto viaggiando, visitando luoghi nuovi e incontrando nuove persone.
Fortunatamente le cose stanno andando un po’ meglio rispetto a quanto immaginato qualche mese fa, e un po’ di vacanze “reali”, anche se con molta cautela, gli italiani le stanno facendo.

Vi è però una modalità di Realtà Aumentata che conoscevo poco fino a qualche mese fa e che sinceramente non avevo immaginato avesse potuto prendere piede in modo così massiccio e “naturale”, in tempi oltretutto rapidissimi.
La prima volta con cui sono venuto in contatto con questa modalità è stata durante le feste di Natale, ho visto vari bimbi ricevere in regalo dei Lego che una volta montati non avevano esaurito la loro funzione: inquadrando l’oggetto con un cellulare e utilizzato l’apposita app era possibile vedere la propria creazione “corredata” da nuove caratteristiche e funzionalità con ampie possibilità di interazione con la nuova realtà.
Durante il lockdown la mia piccolina ha fatto ampio uso di video su YouTube in cui sta letteralmente spopolando l’utilizzo di modalità simili a quelle ideate dalla Lego, per giocare in tempo reale con oggetti e creazioni con cui si interagisce in una sorta di realtà aumentata.
Si disegna un oggetto sul tablet o sul telefono usando l’apposita APP e poi lo si “lancia” nella realtà aumentata, in cui il bimbo inquadrato in TV e il nuovo oggetto interagiscono in modo naturale.

Evidentemente questa tecnologia sta prendendo piede rapidamente e anche le aziende hanno pensato bene di cogliere il business.
Qualche giorno fa, ho fatto visita alla concessionaria che mi ha venduto lo scorso autunno la mia nuova e avveniristica auto Full Hybrid. Dovendo cambiare anche la vecchia utilitaria di famiglia prima del prossimo blocco del traffico autunnale, il solerte e preparatissimo venditore mi ha chiesto se fossi interessato alla presentazione in Realtà Aumentata della nuova utilitaria ibrida della casa.
Ovviamente non ho potuto dire di no ed il giovane mi ha portato in un angolo dello stand completamente vuoto.
Sostanzialmente il nuovo modello il cui lancio era stato rinviato causa Virus di Wuhan, non era ancora arrivato fisicamente in concessionaria, ma la casa costruttrice prevedendo tale possibilità ha approntato un sistema di realtà aumentata “perfetto” per la pandemia.
L’operatore inquadra l’area vuota con un Tablet dotato di apposita APP: istantaneamente appare l’auto nuova fiammante nel tablet, occupando per dimensioni e prospettiva esattamente lo spazio vuoto che si sta osservando dal vivo. Da quel momento è possibile girare intorno all’auto “fantasma”, aprire le portiere osservare gli interni, cambiare i colori e le configurazioni, tutto in tempo reale e con una fluidità sinceramente mai vista.

Oltre al vantaggio pratico di non avere decine di auto con colori e configurazioni differenti da mostrare ai propri clienti, vale la pena ricordare che in questo caso non è necessario “sanificare” l’auto per ogni cliente che “prova” il mezzo.
Una cosa è certa, con la rapidità con cui questo tipo di interazione si sta diffondendo tra le giovani generazioni, queste presentazioni “virtuali” saranno la norma fra qualche anno, per giovani abituati fin da piccoli ad interagire con la “Realtà Aumentata”.

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