Non si può nominare il film “Lo squalo” senza andare subito con la mente a quelle due note ripetute, un MI e un FA ansiogeni che creano la tensione angosciante dell’attimo anche senza immagini. Il film - come ha riconosciuto il regista Spielberg - non avrebbe avuto quell’esplosivo successo senza le invenzioni musicali di Williams.
Innovativo lo è stato e non poco, il compositore, dall’introduzione del leitmotiv come elemento costante delle colonne sonore, alla scrittura delle stesse durante lo svolgimento delle riprese - e non dopo, come d’uso - in modo da confrontarsi con le scelte registiche e indirizzarle proprio, come nel caso di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Nel film è un linguaggio musicale a stabilire il contatto umani-alieni; qui la scena con la sequenza delle famose cinque note.
Al musicista non sono mancati il consenso, enorme, del pubblico e i premi di cui ha una cospicua collezione, capitanata da ben cinque Oscar.
Una carriera stellare iniziata con l’emergere delle straordinarie doti musicali di John bambino, i seri studi alla Juilliard School e buoni maestri. C’è un po’ di scuola italiana in questo percorso perché Williams fu anche allievo del compositore Mario Castelnuovo-Tedesco (emigrato negli States causa leggi razziali).
La grande soddisfazione per un autore di colonne sonore sta nello slegare i propri brani dalle immagini e vederli vivere di vita propria in concerto; cosa non consueta ma invece frequente per Williams che prima del progetto scaligero ha anche diretto i Berliner e i Wiener in questo 2022 che lo ha visto festeggiare novant’anni sul podio.
Avvicinare il grande pubblico alle sale da concerto e all’ascolto dell’orchestra dal vivo attraverso la musica da film, è indubbiamente uno dei suoi meriti.
Christopher Reeve (indimenticato Superman) disse a un divertito pubblico hollywoodiano di avere un debito con Williams: “Senza la sua musica i superpoteri di Superman diminuiscono notevolmente, credetemi. Se provi a volare senza quel tema non vai da nessuna parte”.
Eccole qui le tre note del tema dirette dall’autore e con le quali la musica sembra scandire la parola Su-per-man rivelando così i poteri del compositore-super.