Un ritorno così prepotente e forse non previsto, stando alle ricerche di settore dipende in parte dal desiderio di possesso materiale del prodotto. Anche tra i giovani vince il gusto per l’estetica del vinile, da mostrare e da sentire con gli amici per condividere il rituale dell’ascolto (il ritrovato giradischi, la scelta fisica del disco, la puntina, il fruscio, le casse).
Le maggiori etichette faticano oggi a soddisfare le richieste perchè le fabbriche attive per la stampa sono poche e i macchinari datati. Anche i materiali usati non son cambiati e qui emerge la nota dolente di questo ritrovato successo: la sostenibilità.
L’industria del vinile ha cominciato a rinnovarsi e ora la Evolution Music ha prodotto il primo vinile bioplastico che ha eliminato l’uso del famigerato PVC, inquinante e dannoso per l’ambiente.
L’azienda britannica crede alla svolta green e sul suo sito scrive “Music made better” ma ci vorrà tempo: resta da capire se le criticità - la qualità dell’ascolto e l’aumento dei prezzi ai consumatori (dato dall’aumento dei costi di produzione) - saranno superate.
Un’inchiesta della BBC (ripresa da Rockol magazine) ha evidenziato questi due problemi e si è capito che per ora i possibili fruitori temono molto entrambi.
A suo tempo anche la nascita dei vinili fu complessa: il primo LP lo pubblicò la RCA-Victor nel 1931 con l’incisione della “Quinta Sinfonia” di Beethoven, ma il materiale troppo costoso e la necessaria messa a punto del suono permisero la diffusione dei primi 33 giri solo anni dopo, dal 1948.
I successi che seguirono, divenuti nel tempo album storici piacciono oggi ai giovanissimi che amano il vintage e sono anche affascinati dalle copertine d’arte (Andy Warhol in testa).
Il tutto passa su TikTok dove è stato decretato che il vinile è cool.