LA Realtà aumentata


Quando il robot sbaglia e l’umano non c’è più

La maggior parte delle previsioni di grandi società di consulenza mondiali ci dicono che nei prossimi cinque anni l'ascesa dell'Intelligenza Artificiale e della robotica saranno impressionanti. Molte grandi aziende si stanno adeguando rapidamente.

La prima conseguenza ed anche più evidente è, e sarà, la rapida fuoriuscita dal mercato del lavoro di migliaia di persone e forse la loro lenta riconversione in nuove professionalità. Ma cosa succede quando il Robot e l'A.I. sbagliano ed il cliente non può risolvere il suo problema perchè le persone che si occupavano di questo non ci sono più? Dalla Realtà Aumentata passiamo all'incubo della Realtà depotenziata.

E' una conseguenza a cui pochi avevano pensato anni fa, ma che in molte realtà è già presente. Tanto che si possono già fare decine di esempi.

Da anni ci stiamo abituando a servizi rapidissimi fruiti attraverso il nostro smartphone. Tutto è diventato più semplice, fare un'operazione di conto corrente, rinnovare una polizza assicurativa, effettuare un acquisto online. Nei prossimi anni sarà ancora più veloce e più semplice. L'Intelligenza Artificiale renderà queste operazioni ancora più rapide e personalizzate, potendo prevedere in anticipo quale sarà il servizio che maggiormente si adatta alle nostre esigenze o il bene che può servirci in un determinato luogo o momento. La Realtà Aumentata espressa al suo massimo fattore.

Tutto bene fino a quando le esigenze rientrano tra quelle previste o contemplate dal servizio online e dall'algoritmo che lo regola. Ma mai fare qualcosa che non sia stato già previsto, pena il ripiombare nel peggiore girone infernale.

Quali sono le conseguenze di chi osa chiedere servizi non “standard” o inciampa nel bug informatico non previsto e non gestito dall'Intelligenza Artificiale?

La prima conseguenza è l'allungamento in modo insostenibile dei tempi di gestione del problema o dell'anomalia. Perchè avviene questo? Molti studi accennavano al problema già in passato, ma ponendo questo quale minaccia teorica. Esempi recenti ci dicono che il problema è già diventato realtà. Avete sicuramente provato negli ultimi anni a passare da un provider telefonico all'altro.

O spostare il proprio conto corrente da una banca all'altra.

Io nei giorni scorsi, per fare un esempio, ho “osato” acquistare un'automobile (di cui parlerò in un prossimo numero de “La Realtà Aumentata”) talmente recente ed innovativa da non essere contemplata correttamente nel database della pur grande ed importante società assicuratrice. Per poter rinnovare la polizza assicurativa sono stato “condannato” ad effettuare decine di telefonate ad un “gommoso” seppur sempre gentile call center che ad ogni mia richiesta ha rimbalzato ad altri uffici il mio problema facendomi arrivare a ridosso della scadenza assicurativa con il concreto rischio di non poter assicurare la mia auto. Mi sono sentito il protagonista de “Il giorno della marmotta”, costretto ogni giorno a ripetere il giorno vissuto in precedenza per riuscire a trovare la soluzione.

Perchè quindi avviene questo? Perchè sempre più spesso le aziende nel sostituire le persone con i processi automatizzati, si dimenticano del fatto che queste persone incarnano un'esperienza ed una memoria storica che spesso non viene riportata nei nuovi processi automatici. Nel momento in cui la persona viene espulsa dal processo produttivo chi la sostituisce a volte non ha gli strumenti per gestire problemi “imprevisti”. I tempi si allungano alla ricerca dei pochi umani sopravvissuti alla strage della riduzione del personale, in grado di risolvere l'anomalia.

La risposta che più spesso mi sento dire è che un giorno l'A.I. sarà in grado di gestire in modo eccellente anche le anomalie. Nel frattempo, cari lettori della Gen Z, mi raccomando, non fate mai richieste impreviste all'algoritmo, perchè la punizione per questo potrebbe essere ripiombare all'era del calamaio.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Torino): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista