IL Cameo


Greta dìixit: il 2020 sarà l’anno dell’azione

Greta dìixit: il 2020 sarà l’anno dell’azione

Recentemente ho fatto outing. A titolo personale (non coinvolgendo certo Zafferano.news) sono uscito dal limbo decisionale delle chiacchiere, o colte o ironiche o ciniche, e mi sono schierato con Greta Thunberg, e con la teoria antropogenica.

Il suo linguaggio del corpo mi ha convinto: trasuda al contempo coraggio e sconforto, sconforto e coraggio. Chiedo solo, dopo l’outing, di essere esentato dalle ripetizioni stucchevoli dei rischi ambientali: basta sfilate, convegni, scioperi del venerdì, articoli e dibatti conclusi con gli orrendi: “bisognerebbe”, “dovremmo”, etc. etc. Di qui in avanti, pretendo solo execution, costi quel che costi in termini di PIL e di qualità della nostra vita. Se il CO2 è una minaccia mortale per l’umanità paghiamo tutti i prezzi necessari per salvare la Terra. Quindi ONU, UE, Governo mi impongano cosa devo fare in concreto per abbattere il CO2 del 50% entro il 2030. Per esempio, quale riduzioni fare sui voli aerei (kerosene) e del cibarsi di carne bovina (flatulenze delle vacche). Qualsiasi sacrificio, ma basta chiacchiere.

Chiedo alla politica di lasciar perdere il “volontariato”: è una sega mentale per birbanti. Prendere impegni firmando ogni carta per poi bellamente disattenderla, è atto ignobile. Come quello del satrapo Xi Jinping: va a Parigi a firmare gli impegni sul clima, se ne vanta, poi torna a Pechino, e con la scusa, dice lui, che deve mantenere 1,3 miliardi di sudditi zombi, pianifica la costruzione di centrali elettriche a carbone (a carbone sic!) per una potenza di 148 gigawatt, pari alla capacità installata dell’intera Europa che nel frattempo vorrebbe chiuderle. Una buffonata, ma tutti zitti, il fatturato giallo vince su tutto.

Altrettanto facciano i giovani. Basta slogan, cartelli, cortei e subito dopo cibarsi dei soliti hamburger flatulenti e, tornati a casa, mettere l’aria condizionata o il riscaldamento a tavoletta. E il giorno dopo volare a Londra spendendo i soliti risibili 19 €. Perché questa è la sgradevole realtà, andare in piazza, anziché a scuola è eccitante, ma fare sacrifici giammai.

Cara Greta, nell’ultima visita a Torino hai detto la frase che mi attendevo: Il 2020 sarà l’anno dell’azione. Sacrosanto, basta chiacchiere, basta appelli, abbiamo bisogno solo di execution. Madrid ha dimostrato che i tuoi discorsi sferzanti verso la Politica (e verso i loro burattinai cino-californiani), quando si tratta di aprire il borsellino lasciano il tempo che trovano. Ti prego, intervieni sui tuoi giovani amici dichiarando, per esempio, la verità sulle mitiche auto elettriche. Sono confusi al punto che credono sia alle bugie di Elon Musk, sia alle fake truth che i diversi establishment propinano loro. Ancora non hanno capito come dietro la presa della spina di ricarica c’è solo schifoso combustibile fossile. E così sarà per moltissimo tempo ancora. Si tratta di un’oscena finzione markettara, anticipare un veicolo elettrico quando ancora non esiste il carburante pulito per la ricarica è una presa in giro.

Greta fai passare invece il principio di verità “Se l’energia non è rinnovabile, lo zero emissioni è solo allo scarico”. Questa è la realtà, oggi e domani, nella sua brutalità. Spiega loro (la tabella dell’Ente tedesco Adac, riportata da La Stampa è esaustiva) che senza il 100% di elettrificazione rinnovabile, l’auto elettrica ha un bilancio ambientale impresentabile, addirittura dannoso per il clima. Due le condizioni irrinunciabili: 1 che la produzione di auto avvenga in modo sostenibile (per ora non è così, oggi produrre un’auto elettrica comporta emissioni da 1,5 a 2,5 volte superiori rispetto a quelle diesel e benzina); 2 che l’energia con cui vengono rifornite non derivi da fonti fossili, com’è oggi, perché altrimenti esentiamo solo le ZTL a scapito delle periferie e del territorio: un suicidio sociale, che potrebbe portare alla rivoluzione (degli automobilisti, e non solo, vedi gilet gialli).


Cara Greta, tu e i giovani della Gen Z (e pure i Millennial) avete bisogno di combattere per un grande obiettivo: vivere in un mondo dignitoso, in termini di clima. Noi vecchi lo stiamo via via capendo, anche noi ora vogliamo un mondo dignitosamente pulito. Ci convincerete del tutto se voi giovani, per primi, farete tutti i sacrifici per cambiare l’attuale stile di vita (e se il PIL diminuisce un pò, per un certo tempo, pazienza). Auguri di cuore, ragazzi!

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Torino): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista