LA Caverna


Il dubbio: un metodo per avvicinarsi alla Verità

L’oggi è caratterizzato dall’assenza di interpretazioni filosofiche del reale e, pertanto, è resa particolarmente ardua la possibilità di pensare e di praticare il superamento dell’esistente e un’opzione alternativa. Marcuse, filosofo tedesco, già negli anni sessanta, denunciava l’esistenza di un universo “unidimensionale” di pensiero e di azione, in cui progressivamente scompariva ogni forma di pensiero critico e di opposizione. (L’uomo a una dimensione).

Sopravvive un “pensiero unico” che, nell’illusoria multidimensionalità delle proposte e delle idee, rafforza il fondamentalismo, utile al sistema perché riduce la capacità di ascolto, rimuove la necessità di informarsi personalmente, di ispezionare le fonti, di affrontare con fatica la verifica e il confronto. Gli stessi “finti ribelli” che si ritengono anticonformisti, in realtà seguono alla lettera i dettami delle idee dominanti. Un “sapere progressivo”, invece, ammette che esistono problemi non risolti, ampie aree di ignoranza, zone oscure da sondare per corrodere i falsi miti. «La nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando» (Leopardi) Il vero ribelle si contrappone all’automatismo e rifiuta il fatalismo, ricerca il proprio destino e rigetta di essere considerato un numero. (Ernst Jünger, Trattato del Ribelle) Solo uno spirito libero e ribelle è capace di recuperare e diffondere la nobile istanza di un pensiero critico che garantisca il senso del divenire, cogliendo il significato profondo degli eventi passati e aprendo la strada a un futuro nuovo. ‹‹Pensare significa obiettare…Allorché nella sua anima affiora il primo dubbio e a poco a poco l’uomo ne acquista coscienza, al dogma sostituisce il problema e sorge il pensiero. Non ascolta soltanto, ma reagisce e parla. La prima parola che, a rigore, afferma la sua personalità è un terribile monosillabo: “ma”››. (Ugo Spirito, La vita come ricerca) “Come uomo di ragione non di fede, so di essere immerso nel mistero che la ragione non riesce a penetrare fino in fondo, e le varie religioni interpretano in vari modi". (N. Bobbio) La vita, fin dall’inizio, è orientata a un singolare intreccio di oscurità ma il mistero, in cui siamo inesorabilmente confrontati con l’assenza di Dio, non si riduce a un enigma incomprensibile, è, invece, il risvolto luminoso di una Realtà che non riusciamo a comprendere. In un mondo superficiale dove non si prende niente sul serio, «il compito degli uomini di cultura è, più che mai oggi, quello di seminare dubbi, non già di raccogliere certezze. Di certezze - rivestite della fastosità del mito o edificate con la pietra del dogma - sono piene, rigurgitanti, le cronache della pseudocultura degli improvvisatori, dei dilettanti, dei propagandisti interessati». (N. Bobbio) Da sempre l’uomo pensa, si pone interrogativi su sé stesso e il mondo che lo circonda. Il dubbio è una delle funzioni importanti dell'intelligenza, l'origine della saggezza. (Cartesio) “Filo-sofia”, significa “amore per la sapienza”, cioè tensione continua alla verità con la consapevolezza di non poterla mai raggiungere definitivamente. “L’uomo è l’essere-limite che non ha limite”. (G. Simmel) L’uomo saggio opta per i diritti del dubbio da praticare contro ogni atteggiamento di intransigenza, può avere convinzioni ma non diventa fanatico, rispetta le opinioni altrui ma con un impegno di critica contro le seduzioni dell’infatuazione. (Jürgen Habermas, Storia e critica dell’opinione pubblica) Anche alla certezza scientifica si dà fiducia quanto più sopravvive alle “falsificazioni”. La scienza si autocorregge e progredisce in modo non lineare, quindi i paradigmi in corso sono lontani dall’essere “assoluti”. (Thomas Kuhn) La ricerca della verità richiede un’ostinata pratica dubitante sulle convinzioni raggiunte. Tanto più si è fragili e indifesi, maggiore è la lusinga e il soccorso della certezza. L’avere nelle proprie mani la vita che si vive è un bisogno psicologico. Gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli assennati sono pieni di dubbi. (Bertrand Russell) Per gli scettici il dubito è un punto di arrivo, ma, nella ricerca della verità il dubbio diventa un metodo per poterla raggiungere. Ci vuole forza per accogliere il dubbio, per accettare le lunghe notti di inquietudine, per chiedersi, ogni volta, se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Il dubbio e la saggezza sono le due facce della stessa medaglia, poiché senza l'una non esiste l'altra. La saggezza senza dubbio non ha radici; il dubbio senza saggezza non ha frutti. Sant'Agostino è forse il primo ad innescare il processo di saggezza attraverso il dubbio. Onoriamo, quindi, il dubbio: quello “virtuoso, ironico e tuttavia capace di sorreggere la fiducia nei nostri valori senza esporla alla tentazione del fondamentalismo che sospetta un nemico in chiunque la pensi diversamente”. (Peter Berger e Anton Zijderveld , “L’elogio del dubbio”, Il Mulino). Il dubbio propone un delicato esercizio di intelligenza e misura, alla ricerca di un equilibrio difficile, ma non impossibile. Molto dipende da cosa cerchiamo: certezze o verità. Non è lo stesso cercare e naturalmente non è lo stesso trovare. «A me sia dato di vivere per la verità». (Spinoza)

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura