IL Signor CEO


"Basta domande e risposte, eccovi delle note interessanti: trovate voi la ratio"

Prosegue in modo insolito l'intervista di Zafferano al Signor CEO, il quale, questa volta, non ha nemmeno aspettato che gli porgessimo la domanda.

"Posso dirlo? Certo che posso. Mi sono stufato del nostro accordo, lei fa la domanda io rispondo. Questa settimana le offro una serie di notazioni di altri che hanno però dei collegamenti con il mio pensiero. Vediamo se ne capisce la ratio. Ci sentiamo la prossima.

Mi ispiro a uno che i colti chiamano 'scienziato social dell’Ottocento', Frédéric Bastiat, che scrisse: 'La differenza tra una cattiva analisi e una buona sta nel fatto che quest’ultima non si limita a cogliere ciò che si vede ma porta alla luce anche ciò che non si vede'.

Un vignettista italiano di pregio, Vincino scrisse: 'Credo che l’unico spazio di verità di un giornale sia il quadratino della vignetta. Abbiamo la responsabilità di pensare con la nostra testa e con le nostre matite'.

Ci vorrebbe il Suo (le confesso che è anche il mio) maestro di scrittura Hunter S. Thompson che nei periodi di lucidità (grazie a un mix di tabacco, LSD, mescalina, coca, il tutto innaffiato da tequila e rum), grazie al suo profondo istinto moralizzatore cercava i colpevoli. Scovava il marcio, annusava e stanava le carie, che stavano corrodendo dall’interno il sistema politico culturale americano. Diede il massimo nel chiudere alla grande la sua vita terrena con l’insuperabile: 'Mi sembra già piuttosto tardi per restituire i coglioni a Dio'.

E concludo con il mio amico Michel*, che in pieno COVID-19 ha detto: 'La pandemia ha rafforzato la logica del senza contatto che era già la tendenza di una società sempre più connessa, cioè disincarnata'.

Basta! Parlare con lei mi stanca!".

*Houellebecq

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa