IL Digitale


Robot in cucina

La settimana scorsa ho parlato della difficoltà del fare un robot casalingo, specie in cucina dove ci sono così tante attività da fare, ed invitavo eventuali inventori ed imprenditori a farsi avanti nel caso ci lavorassero, perché la richiesta è forte.

E così ho iniziato a conoscere Robomagister, azienda di Reggio Emilia che lavora proprio su questo tema unendo i migliori talenti e le eccellenze del territorio emiliano: stanno realizzando una soluzione che unisce robotica, elettronica, intelligenza artificiale e la cultura della cucina tipica emiliana. Come giusto fare in questi casi, han deciso di concentrarsi su quelle attività che più serve ripetere ed ottimizzare per metter qualcosa in tavola: ed ecco un robot che fa paste, minestre e risotti a livello di cuoca professionista. Pensiamo quindi ad un robot che cucina per noi, un masterchef al nostro servizio.

Come avete letto spesso su questa rubrica, uno dei grossi problemi dei robot è chi li controlla: per farlo occorre conoscerli, costruirli o comprarli, e sicuramente usarli in prima persona. Solo a quel punto abbiamo le competenze e le capacità di usarli per quello che sono: strumenti. Mentre Robomagister sicuramente si preoccupa che paste e risotti siano a livello di ristorante, noi dobbiamo pensare ad un altro aspetto: la possibilità democratizzare la buona cucina rendendola alla portata di tutti, fornendo a tutti la possibilità di avere un cuoco esperto dentro le mura di casa.

È lo stesso discorso del portarsi un robot sul posto di lavoro o, meglio ancora, di mandarcelo al posto nostro: deve essere nostro. Robotica ed intelligenza artificiale funzionano bene quando ci sono delle ricette e quando noi possiamo configurarle a nostro piacimento: che sia una carbonara o un minestrone, scrivere un contratto o un programma software, siamo noi a dover stabilire il modo giusto di fare le cose, e poi lasciare che la macchina lo ripeta fedelmente a seconda del contesto.

Avere in cucina una macchina che ci consente di mettere tutti gli ingredienti che vogliamo e cucinare i piatti preferiti, serve sia per migliorare gusto e comodità nelle faccende domestiche, sia per imparare a pensare e controllare questi strumenti nel modo corretto: al nostro servizio. Nel corso degli anni la robotica ha fatto passi da gigante nel semplificare la programmazione e configurazione delle sue macchine, consentendo agli operai in fabbrica di ottimizzare la produttività della loro lavorazione, agli impiegati amministrativi di affrancarsi da attività noiose e ripetitive. Credo che anche questo robot cuoco proseguirà nella stessa direzione, ed oltre a produrre paste, minestre e risotti secondo i nostri gusti, ci darà modo di imparare a gestire questi strumenti. Una competenza che, per gli anni a venire, conta parecchio.


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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro