IL Digitale


Start-up italiane a Boston

È bello vedere il numero di start-up italiane che si affacciano a Boston per cercare di crescere: che sia la ricerca di partner commerciali, finanziatori o una sede dove stabilirsi, nelle ultime settimane abbiamo visto un bel numero di ragazzi che decidono di rischiare per le loro idee.

42N (qui ) raccoglie imprenditori e professionisti italiani che da anni vivono in America e possono condividere esperienze, contatti ed errori molto utili per chi si avvicina a questo paese. Grazie ad associazioni come Industrio Ventures, Accelerate Italy  o Gellify, imprenditori innovativi nei campi del digitale, biotech, trasporti, design e produzione possono capire come svilupparsi al meglio e comunicare correttamente. A Boston, New York, Seattle ci sono le condizioni migliori per le aziende innovative.

Tra le aziende viste questa settimana, eSteps ha messo a punto un plantare intelligente che aiuta a monitorare l’evoluzione della sclerosi multipla, e da li consente al medico di calibrare al meglio le cure. eSteps prosegue nella tendenza già vista su queste pagine, dove l’uso di sensori ed intelligenza artificiale consente attività di diagnosi altrimenti impossibili o troppo costose. In America abbiamo un milione di casi di sclerosi multipla, e l’incidenza varia dal minimo degli stati del sud con 60-70 casi per 100.000 abitanti, a 150-200 al nord, fino ai 400 casi per centomila in Canada. Il costo sociale di questa malattia degenerativa è di $4 milioni a paziente, seconda solo ai problemi cardiaci, ed ogni anno in USA spendiamo $28 miliardi. eSteps di fronte ad una situazione come questa deve semplicemente correre e diffondere la propria soluzione il prima possibile.

Sempre dall’Emilia Romagna arriva Novac, azienda che ha sviluppato dei supercondensatori per ottimizzare la performance delle batterie e rendere quindi più conveniente il passaggio al trasporto elettrico, sia esso automobilistico, scooter, o anche robot e droni. Anche questo è un mercato miliardario, dove la capacità di caricare rapidamente la batteria di un veicolo è particolarmente importante. Dagli autobus elettrici, che in città possono ricaricarsi ad ogni fermata se dotati di supercondensatori, ai carrelli a forche utilizzati nelle fabbriche e magazzini, che pure devono ricaricarsi rapidamente per essere efficienti, una soluzione come questa ha notevoli vantaggi e deve solo scalare ed essere adottata il più rapidamente possibile.

Mentre il Covid continua a deprimerci e dall’Ucraina vengono solo grame notizie, vedere gruppi di giovani che scommettono il proprio futuro per migliorare la nostra salute, per rendere più ecologici i nostri trasporti, è un gran bel segnale di ottimismo. Personalmente, sono sempre ottimista della capacità della nuova generazione di fare meglio della precedente, e toccar con mano i loro progetti ed il loro entusiasmo mette il sorriso e da speranza. Per chi legge questa rubrica resta sempre l’invito a curiosare e provare, magari rischiare e provarci.


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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro