IL Digitale


La pipì nella bottiglia

Nelle ultime settimane lo scontro tra Amazon e suoi seguaci da un lato, e politici e lavoratori dall’altro, è diventanto incadescente, coinvolgendo sia i dirigenti più in vista, sia senatori di primo piano come Bernie Sanders ed Elizabeth Warren. Il meglio l’abbiamo visto su twitter, dove l’azienda ha provocato: “Ma non puoi credere che facciamo la pipi nella bottiglia, vero?”.

Molti fattorini, quelli che dovrebbero lavorare 70 anni per guadagnare quanto prende Jeff Bezos in un ora, sono così di fretta nelle loro consegne che son davvero costretti a far la pipì in una bottiglietta mentre guidano. Stupisce che Amazon, come in generale le grandi aziende americane, ci abbia abituati ad una comunicazione sempre gentile, diplomatica come il tatto della farfalla a primavera, sempre attenta a non offendere nessuno e non provocare. Ora all’improvviso diventata aggressiva come le Amazzoni guerriere. Questo cambio di tono è stato così radicale che parecchi dipendenti han creduto che il profilo Twitter fosse stato piratato. Quel tweet era vero o era un fake?  Era vero.

Voci di corridoio digitale dicono che questa virata abrasiva venga dal ricchissimo CEO, ma è difficile da confermare. Adesso vedremo se i milioni di clienti Amazon lasciano l’immagine rosea che hanno dell’azienda. Sicuramente hanno criticato gli operai che in Alabama hanno provato a creare un sindacato: su tremila voti, ben duemila lavoratori han deciso di non far arrabbiare capo e consumatori, e non creare una rappresentanza sindacale che difendesse i loro interessi. I social media sono completamente schierati a favore dell’azienda: i consumatori vogliono tutto subito ed al prezzo più basso, poco importa se i fattorini fan la pipì nella bottiglietta.

Con social media e cellulari la comunicazione aziendale sta diventando identica a quella personale. Sui twitter e simili oggi “parliamo” con Amazon come se fosse una persona, e Jeff ha capito come sfruttare questo cambiamento. In 25 anni Amazon ha conquistato il commercio elettronico, il mercato dell’editoria, della musica ed altri ancora, facendo fallire migliaia di aziende e  perdere il lavoro a molte piu persone. Tutto sommato, l’immagine pubblica dell’azienda dovrebbe essere ben diversa da quella rosea ed efficiente che ha. Per assicurarsi un opinione pubblica sempre favorevole, Amazon ha chiesto ai suoi 800.000 dipendenti di aprirsi un profilo twitter e dare una mano ripetendo i messaggi dei capi, ed i consumatori ci mettono del loro con review (pareri) sempre positivi.

Durante la pandemia Amazon ha anche assunto 300.000 persone, dando quindi un forte contributo di immagine nel momento in cui altre aziende affondavano nel lockdown e licenziavano milioni di persone. Come per le altre FAANG il mondo politico è in imbarazzo: da un lato permettere condizioni simili schiavistiche ben peggiori dei lavoratori di una o due generazioni fa, dall’altro rischiare di compromettere le poche aziende che sono veramente competitive a livello mondiale. Amazon gestisce molto bene questo dilemma, pagando meglio della concorrenza tanto i fattorini quando gli informatici che lavorano sulle soluzioni digitali dell’azienda, che continuano ad essere tra le migliori e più convenienti al mondo.

Con il regime di monopsonia che i FAANG hanno istituito si deve correre, con buona pace della bottiglietta. E’ immaginabile che il caso isolato di oggi sia molto più diffuso, a breve.  


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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite