Notizie dagli USA


Fine delle vacanze americane

La prima settimana di settembre significa la fine delle vacanze americane, in un mix di rituali immutati da tempo. I ragazzi tornano alle università, con carovane infinite di auto e camion pieni zeppi di materassi, mobili, frigoriferi che puntualmente a giugno ci ritroveremo mezzi rovinati sui marciapiedi.

A Boston, dove abbiamo un paio di strade con ponti bassi, decine di ragazzi e genitori schiantano i loro camioncini tra le risate degli altri studenti e gli improperi di noi automobilisti, che già non troviamo parcheggio per questa settimana infernale.

Quest’anno il rientro dalle vacanze mostra schianti anche nell’economia e politica domestica: il mercato del lavoro è decisamente in frenata, con notevole difficoltà dei giovani a trovar lavoro ed altre migliaia di licenziamenti sprecati sull’altare dell’intelligenza artificiale. Trump insulta il capo della Federal Reserve già da un paio di mesi, per non aver abbassato in tempo i tassi di interesse: adesso anche un bambino capisce che e’ ora di ridurli per dare una sveglia all’economia.

Il Presidente ovviamente ci ha messo del suo, con tira e molle sui dazi che scombinano anche i piani delle aziende che hanno investito per crescere in America: moltissime delle fabbriche promesse procedono a rilento, e la contemporanea stretta sui visti frena l’arrivo dei tecnici esperti che non riescono a far partire le attività nei tempi previsti. In politica c’è ulteriore trambusto grazie alla famigerata lista di clienti di Epstein, ed un RFK Jr che litiga con tutti sui vaccini: nessuno capisce più cosa stia succedendo. Dopo una settimana del genere, servono di nuovo delle vacanze.

Nulla di meglio per farsi un fine settimana a Portsmouth, nel New Hampshire, ad un oretta a nord di Boston. Località turistica molto carina per come ha conservato case e magazzini portuali dalla Guerra d’Indipendenza ad oggi, qui si può veramente staccare dal pandemonio cittadino. Fondata dagli inglesi nel 1623, ancora oggi le attività portuali sono importanti, sia per il commercio sia per la cantieristica da diporto. Uno dei più grandi aeroporti militari del Paese è qui, e la pattuglia acrobatica della Marina ha dato spettacolo entrambe i giorni. Considerando che il nostro Presidente ha portato il budget della difesa da $880 a $1000 miliardi, vedere questi caccia che si avvitano nel cielo ti da la sensazione che le tue tasse siano state veramente ben spese.

Si mangia un ultimo lobster roll, il panino caldo con maionese ed astice pescato a pochi metri da riva, freschissimo, ed è ora di tornare a casa, sperando che gli studenti abbiano completato i traslochi e che domani non ci arrivino ulteriori cattive sorprese dalle élites che sanno e fanno. L’autunno di preannuncia caldo: ci potremo vaccinare, almeno chi vuole? Potremo vedere un calo dell’inflazione e dei tassi di interesse? E sti benedetti conflitti internazionali, con troppe vite sprecate sotto bombe e missili, riusciamo a fermarli?

Meglio non pensarci: c’è Sinner in finale agli US Open, con pure Trump in tribuna. Cerchiamo di portare a casa un risultato alla volta, per questa domenica sarebbe già un’ottima cosa. Da domani si riparte, confidando nell’ottimismo americano che ci porta a credere che in ogni caso si migliora. Prosit.

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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.