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Perché Zafferano è gratis nelle parole di un lettore

Il silenzio della ragione genera mostri. Ma anche il rumore del web.

Quando la televisione era in bianco e nero ci si pose la domanda se il suo fine dovesse essere educativo o ludico: nella terra di mezzo fra la risposta e lo sviluppo incontrollato del mezzo ci furono delle regole etiche, ad esempio per le réclame del Carosello,  col messaggio pubblicitario relegato nei pochi attimi di un minuto, un minuto e mezzo di quello che era una breve interpretazione di personaggi celebri. Non trascorse molto tempo prima di arrivare...

... alle risate finte, all'utilizzo ludico della televisione, coi messaggi pubblicitari usati dapprima come intermezzo, poi finiti in crescente metastasi di quantità e di invadenza.  La riflessione sull'uso è rimasta discussione per pochi, la potenza e l'invasività, invece, sono diventati mestiere, sempre di pochi. Giorno dopo giorno, ci siamo giocati la discussione pure ridendo con Fantozzi quand'egli grida "La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!". Ho riso pure io.

Decenni che sono stati un battito d'ali di farfalla in quello che è il percorso della comunicazione umana. E già si sono sviluppati i new media, che nella loro stessa definizione hanno la radice del malinteso: manca in essi, infatti, un filtro fra il creatore del messaggio e chi lo riceve. E se eravamo impreparati prima, ci siamo trovati disarmati e persi dopo, nella guerra delle guerre della comunicazione.

In questa ordalia senza esclusione di colpi, come in ogni conflitto che si rispetti, qualcuno ha trovato il modo di monetizzare ed è arrivato il modo di farsi pagare per le visualizzazioni.  L'uso, ma meglio dire il fine senza etica, la mancanza di una forma di riprovazione sociale digitale, hanno sviluppato contenitori di informazioni nati e cresciuti solo per attirare visualizzazioni e guadagnarci.

Rende di più un video di Fantozzi o uno di Eisenstein?

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Tommaso Papini (Firenze): traduttore inquieto, occidentale esausto, cavaliere di bronzo
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Diego Saccoman (Milano): meccanico di paese, 60 punti di sutura e mai vinto niente