Il Signor Postino


Cartolina di Bertolt Brecht al ministro dell’Interno Lamorgese

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Signor ministro Luciana Lamorgese,
A che servono i calcoli più minuziosi degli stati maggiori, se la folla si ficca sempre tra i piedi, rendendo malsicuro il teatro di guerra?

Pare che né ordini, né ammonimenti, né discorsi persuasivi, né appelli alla ragione abbiano potuto farci niente. Bastava che apparissero bombardieri nemici sopra una città perché tutto ciò che aveva gambe se ne scappasse via alla svelta, senza preoccuparsi minimamente del grave intralcio alle operazioni militari. Gli abitanti si son dati alla fuga senza alcun riguardo.

Si sarebbe dovuto pensare in tempo all’evacuazione del continente. Solo il totale allontanamento  dei popoli potrebbe permettere una condotta di guerra ragionevole e il totale sfruttamento delle nuove armi. E dovrebbe essere un’evacuazione permanente, perché le guerre oggi scoppiano alla velocità del fulmine, e se non è pronto tutto, cioè non c’è più nulla, allora tutto è perduto. Inoltre, l’evacuazione dovrebbe esser fatta in tutto il mondo, perché le guerre si estendono a velocità folle e non si sa mai in quale direzione si spingono le avanzate.

Esiste un suggerimento del generale Amedeo Stulpnagel che potrebbe essere preso in considerazione come soluzione provvisoria di compromesso. Il generale propone di paracadutare la propria popolazione civile dietro le linee del fronte, in territorio nemico. Ciò produrrebbe un duplice effetto nel senso desiderato. Anzitutto si terrebbe sgombro il proprio campo di operazioni, sicché lo spostamento delle truppe al fronte avverrebbe senza difficoltà e i generi alimentari andrebbero tutti all’esercito; in secondo luogo si porterebbe confusione nelle retrovie nemiche.

Con i miei migliori auguri di buon lavoro,

Bertolt Brecht

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