En famille / 2


Lettera a una figlia

L'ultimo mio pensiero sarà per te, figlia mia.

L'ultimo anelito per lasciarti il futuro, le scuse come quando lottammo e ti diedi uno schiaffo.

Il tuo futuro deve essere libero, libero anche dalla mia presenza ingombrante. Ricordi che ci scherzammo: un colpo secco e...

...via. 

Sarà spinosa la ricerca dell'identità  per chi ha cento anni da vivere, forse del libero arbitrio non ne hai ancora sentito parlare e e lotterai con la potenza dei leviatani della comunicazione che la mia generazione ha lasciato diventare grandi e forti. Ti metteranno trappole e doni sulla strada, cercheranno di fregarti imparando tutto di te.

Tu impara a schivarli col senso critico, metti in discussione quello che ti dico io, che ti dicono tutti, anche te stessa tre volte al giorno, come la frutta e la verdura che devi mangiare ( mi raccomando). Allo stesso tempo non cedere alle tue certezze, non entrare nella galera della ghettizzazione mentale, evolvi senza paura di cambiare. Soli i fossili non cambiano, ma si sgretolano.

Sei una buona lettrice, non te lo ha mai imposto nessuno, e questa è la mia gloria. Usavi correttamente i congiuntivi già a cinque anni, continua a curiosare ed usare la lingua correttamente, perché nella lingua c’è la nostra mente. Se parliamo e scriviamo correttamente, allora pensiamo correttamente.

E attaccami, feriscimi, distruggimi, perché questo è il corso della vita, la mia parte sarà non fartelo mai rimpiangere.

Hai iniziato ad usare il rasoio, io ti lascio quello di Occam.

Lo so, sbuffi annoiata. È giusto così. Devi fingere di non ascoltare, non interessarti, scocciarti.

Di Malthus magari te ne parlo un'altra volta, ancora non devo tirare l'ultimo fiato.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Diego Saccoman (Milano): meccanico di paese, 60 punti di sutura e mai vinto niente