Intelligenza Artificiale e sostituzione dei lavoratori

Nel 2023 il settore tecnologico USA ha licenziato 240.000 persone, infrangendo il record del 2001: la speranza per il nuovo anno era che questa mattanza si fermasse, ma iniziamo male. Nelle prime due settimane del 2024 ben 30 aziende hanno annunciato ulteriori tagli, lasciando a casa 4066 persone. Di nuovo i tagli riguardano aziende piccole e grandi, dall’intelligenza artificiale ai videogiochi alla robotica: non si salva nessuno.

Internet annoia

Chiudiamo il 2023 con un bilancio digitale: internet annoia. Dopo anni di espedienti psicologi per attrarre la nostra attenzione, dell’arrivo di nuove applicazioni sempre più divertenti, sembra che cominciamo ad annoiarci.

Sfida per le presidenziali

Negli ultimi giorni il Maine s’è aggiunto al Colorado nella decisione di togliere Trump dalle elezioni presidenziali 2024. Complice le feste natalizie, la sinfonia di bombe che asfalta Ucraina e Gaza, un flusso di immigrati illegali ininterrotto dal Messico, gli americani han preso la cosa in scioltezza. Personalmente, credo sia ancora probabile che il Donald finisca in prigione prima delle prossime elezioni, in modo da togliergli ogni possibilità di rientro alla Casa Bianca. In ogni caso la decisione del Maine è importante.

Cosa succede al settore digitale?

Quest’anno il settore tecnologico USA ha licenziato 240.000 persone, infrangendo il record del 2001. Le grandi aziende, Microsoft, Meta (Facebook), Google, Amazon, continuano a far benissimo in borsa, ma hanno licenziato decine di migliaia di lavoratori in più riprese: cosa succede? È solo colpa dell’avidità degli azionisti e loro CEO con la felpa, di particolari condizioni del mercato del lavoro, o si nasconde qualcosa di tecnologico dietro a questa dinamica?

Ma come va questa economia?

In America c’è un nuovo fenomeno: greggi di economisti ci dicono che l’economia non è mai andata bene come oggi, mentre pochi scettici rispondono che la gente ha una percezione diversa, per buone ragioni. Sorge vaghissimo il sospetto che le greggi siano al soldo di Biden, che ha bisogno disperato di convincerci delle sue performance stellari sul fronte domestico.

Hacking della mappa del DNA

In questa rubrica ho spesso sconsigliato di dare il proprio DNA a quelle aziende digitali che promettono di trovarti il bis-bis-bis-trisnonno e ricostruire l’albero genealogico fino a qualche sperduto cavaliere del medioevo. Venerdì scorso, una delle aziende più famose del campo con 14 milioni di clienti nel database, ha annunciato di esser stata hackerata: un bel guaio.

La medicina preventiva in America

Una delle differenze che balzano all’occhio quando si arriva in America è la pochezza della medicina preventiva.

- Hai il colesterolo alto. Adesso prenditi 70mg di statine al giorno e ci rivediamo tra un anno.

- Dottore, sembra una dose da cavallo, non sarebbe meglio rivedere la dieta prima di prendere una pastiglia?

Occhio agli ostaggi

Scrivo questi articoletti il fine settimana prima che li leggiate su Zafferano, sapendo che dopo una settimana la cronaca si sviluppa in modi inaspettati. Bene, oggi i media americani non ci raccontano di Thanksgiving e Black Friday, ma si concentrano sullo scambio di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Biden ha fatto l’impossibile per arrivare ad una pausa nei combattimenti, mandare aiuti umanitari, e specialmente liberare gli ostaggi del 7 ottobre. Sotto sotto sta cercando di allungare la pausa il più possibile, cronicizzare il conflitto.

La strada verso il gemello digitale

Il Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa dopo l’Alzheimer, con otto - dieci milioni di persone che si ammalano ogni anno. La diagnosi è difficile, i sintomi sono diversi e si evolvono nel tempo. In linea generale la lentezza nei movimenti, rigidità muscolare, tremori ed incertezza nel camminare sono i più comuni, tanto che la conferma arriva dopo aver analizzato come cammina il paziente. Tra confusione con altre malattie, come l’artrite, ed andamento altalenante di alcuni sintomi, circa un quarto dei casi non viene diagnosticato ed il ritardo medio è di due anni e mezzo. Questo purtroppo non facilita la cura, tanto più efficace quanto prima viene iniziata.