Quello che sta per arrivare con l’intelligenza artificiale generativa è però un impatto sociale senza precedenti, la cui positività è tutta da conquistare. Nella futurologia si discute della possibilità che sia oramai prossima la cosiddetta singolarità tecnologica, un punto congetturato nello sviluppo della nostra civiltà in cui il progresso tecnologico accelera oltre le nostre capacità di comprendere e prevedere, tanto che o ci integreremo con esso o ne verremo travolti.
Non temiamo macchine che scimmiottino gli umani, ma l’umano, qualcuno già dice il post-umano, dovrà sposare il digitale per aumentare significativamente il suo potenziale.
Il rischio più grosso di questa unione è che ci si appiattisca sull’intelligenza artificiale, abbandonando le nostre caratteristiche peculiari: creare, intraprendere e decidere liberamente.
Questo è un sottile equilibrio, come quello che cavalca il surfista. Nel momento stesso in cui noi saremo sempre più potenziati dall’IA, potremmo diventarne succubi e delegare ad essa più di quanto meriti.
Come progetteremo e regolamenteremo l’alleanza umano-IA sarà cruciale e sono convinto su questo che sia necessaria una Conferenza delle Parti dell’ONU, analoga a quella che, per i cambiamenti climatici, ha dato corso al suo 28° anniversario.
Ma altrettanto cruciale sarà definire presto metriche per misurare l’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo reale, obbligare le aziende leader negli sviluppi di questa tecnologia a rendere pubblici i loro sviluppi accettando audit di commissari esterni, e infine tenere registri internazionali sui disastri derivanti dalla errata applicazione dell’IA e le loro cause, un po’ come capita per gli incidenti aerei.
Una qualche agenzia dovrà poi lavorare per mettere in evidenza i bias che i software basati sull’IA mostrano, imponendone la correzione.
Tutto questo per non congelare gli sviluppi di quella che tutti auspichiamo essere la super-intelligenza di cui l’umanità dovrebbe beneficiare, ma che turba la coscienza di molti, come neo-nominati premi Nobel per la fisica Geoffery Hinton e John Hopfield.
Ce la faremo a trattare con le big tech per mettere in sicurezza gli sviluppi della IA?
Sarà dura se consideriamo che il valore di mercato della Apple ha superato nel 2023 i 3000 miliardi di dollari, lasciandosi alle spalle il PIL della Francia, ma questo è il tema della prossima settimana.
A presto!