Musica in parole


Il Topo della Disney 2024

Il Mickey Mouse degli esordi ha perso il copyright a inizio 2024 e subito l’Intelligenza Artificiale ha mostrato di aver studiato il personaggio e di essere pronta a darne dimostrazione.

Sul finire degli anni Venti, alla sua prima apparizione sugli schermi Topolino fischietta guidando un vaporetto e “suona” pentole da cucina come fossero strumenti a percussione.

Tutti i suoi movimenti stanno a indicarci che la vera rivoluzione Disney è stata nel porre l’attenzione sulla musica.

Come già ricordato su queste pagine (Zafferano n. 205) l’avvento del sonoro diede a Disney lo spunto per una grande innovazione: unire i suoni ai movimenti dei personaggi da cartoon con una tecnica che sincronizza musica e azione attimo dopo attimo.

Disney impiegò risorse finanziarie oltre il suo limite possibile per riuscire nell’impresa e il primo Topolino - il Mickey Mouse in bianco e nero - debuttò ufficialmente nel corto dal titolo Steamboat Willie il 18 novembre 1928 al Colony Theatre di Broadway.

Per questo tentativo di animazione con audio sincronizzato la scelta musicale cadde sul brano folk Turkey in the Straw (1820) e sulla canzone Steamboat Bill (di Arthur Collins, 1911). Per l’esecuzione erano in campo una piccola orchestra e tre addetti agli effetti sonori.

Pubblico e critica apprezzarono entusiasti e le innovazioni Disney contribuirono alla fine dell’epoca del cinema muto. La Casa di produzione perfezionò i suoi film d’animazione in cui immagini e movimenti dei personaggi erano ideati e coordinati in base ai ritmi musicali.

È stata dunque in significativa parte la musica a far splendere quel Topo oggi all’attenzione della IA e per il quale - oltre alle sortite dei primi giorni - è partita la corsa a re-inventare il personaggio, con gli occhi puntati a quel primo cortometraggio di successo che vi lascio in visione qui.

Nota finale: il copyright scaduto riguarda solo la prima versione di Mickey Mouse, quello in bianco e nero e un po’ diverso dal Topolino a colori che seguì, cioè l’immagine divenuta simbolo stesso della Disney, quella che tutti abbiamo in mente e che la IA ancora non potrà far muovere, cantare e suonare a proprio piacimento.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
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