A Parigi l’ambitissimo Salon Polignac (di Winnie e marito, il principe Edmond) conquistò fama di circolo esclusivo; artisti e intellettuali ebbero modo di farsi conoscere grazie alla principessa - mecenate nonché molto attiva nella beneficenza - e nel famoso salotto si ascoltava parecchia musica d’avanguardia destinata a lasciare il segno nella storia della musica.
Tra gli habitué del luogo il compositore Maurice Ravel e lo scrittore Marcel Proust che, proprio dall’atmosfera piena di arte e cultura dell’aristocratica maison parigina trasse ampio spunto per ideare il salotto di Madame Verdurin della sua Recherche.
Mi soffermo su Ravel che nel 1899 dedicò alla de Polignac la sua “Pavane pour une Infante défunte”, foglio d’album per pianoforte il cui fascino sedusse da subito il pubblico; una danza (la pavana) rinascimentale per evocare una Infanta spagnola del Cinquecento. Il compositore nel 1910 ne fece una versione orchestrale anch’essa di successo immediato e duraturo; piacque ai jazzisti che la rivisitarono e così fecero altri interpreti tra cui Sinatra e la Fitzgerald.
Non meno poetica è la versione per organo che accompagnò l’ultimo viaggio di Marcel Proust. Fu infatti eseguita al funerale dello scrittore - morto cent’anni fa, il 18 novembre 1922 - sull’organo della chiesa di Saint-Pierre de Chaillot a Parigi.
Proprio questo breve pezzo accumunava il compositore e lo scrittore (che ammirava il musicista, citato nella Recherche) in quella parte della loro vita legata ai medesimi ambienti mondani parigini e al salotto della principessa de Polignac.
Del suo brano Ravel diceva: “Non è un lamento funebre per una bambina morta, ma piuttosto un’evocazione della pavane che avrebbe potuto essere ballata da una piccola principessa come quella dipinta da Velázquez”.
Trovate qui la versione orchestrale ma segnalo anche la canzone di Frank Sinatra che ne rielabora il tema e la versione proposta dalla tromba di Chet Baker.