Musica in parole


Gettoni musicali

Il mondo dell’arte è interessato agli NFT, argomento cui ci ha introdotto Roberto Dolci nel n. 107 di Zafferano, comprese le note sugli investimenti che ruotano intorno alla novità di questi “gettoni non fungibili”. Per ora, quella legata alla musica è una parte minoritaria del mercato NFT ma i musicisti stan osservandone l’evolversi e certamente l’industria musicale è molto attenta al fenomeno. Bolla o nuovo corso?

Senza dubbio gli artisti sono interessati a...

... ogni possibile via d’uscita dall’immobilità di questo terribile anno; dopo i concerti in live streaming, quella degli NFT potrebbe essere una delle strade (non troppo chiara) oppure solo la moda del momento. È un rapporto diretto (compreso il flusso delle entrate) tra artista e fan, per lo più realizzato tramite aste che propongono pezzi unici digitali, NFT appunto, certificati dalla tecnologia blockchain.
Per ora è un fenomeno di nicchia ma i musicisti che vi han fatto ricorso lo han fatto con successo; i Kings of Leon sono stati i primi a distribuire un album anche come NFT, When you see yourself: la versione non-fungibile-token ha fruttato al gruppo rock 2 milioni di dollari in pochi giorni.
In Italia è Morgan l’artista famoso a credere negli NFT perciò ha messo all’asta sulla piattaforma Opensea il suo inedito Premessa della Premessa. Operazione effettuata in pochi giorni e che si è conclusa il 6 aprile quando il brano è stata aggiudicato per una cifra pari a circa 21.000 dollari (pagati in cripto valuta ethereum).

Non si può non citare la verve creativa di Elon Musk che ha stupito tutti dichiarando di voler vendere come NFT una canzone inneggiante proprio gli NFT, per poi cambiare idea due giorni più tardi. Fine, per ora, della carriera di artista techno-music di Musk che però l’attenzione sull’argomento l’ha portata (e forse era quello lo scopo). La traccia musicale pubblicata su Twitter la trovate qui; un breve brano elettronico le cui parole in sottofondo rimandano all’immagine del tweet: un trofeo simile a un globo dorato ruota mostrando scritte che evocano il mondo di NFT e criptovalute (i cani dorati alludono ai dogecoin). C’è chi scommette che il pezzo stia diventando l’inno per le criptovalute.

Ultima nota: il mese scorso l’edizione americana di Wired magazine ha riportato uno studio al quale artisti e non solo dovrebbero prestare attenzione: crypto-art e NFT richiedono un consumo energetico significativo e l’entità dell’impatto ambientale della blokchain è molto alto. Chi fosse interessato può leggere l’articolo qui. Insomma, questi “gettoni musicali” presentano attrattive e incognite e sarà interessante seguirne l’evoluzione.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite