I cinefili avranno immediatamente riconosciuto la celeberrima sequenza del ballo tratta dal Gattopardo di Luchino Visconti, perla della produzione filmica italiana datata 1963. Stesso anno, differente regina del grande schermo: Monica Vitti interpreta Éléonore nel Castello in Svezia, dimostrandosi icona di erotismo evanescente e subliminale sensualità. La ricordiamo mentre appare fasciata in un pesante abito midi nero dallo scollo a barca accanto ad Eric (Jean-Louis Trintignant), al quale comunica misteriosa i propri inganni fatali.
2023: Francesco Piccolo e Alessandro dell’Acqua sono esaltati dalla critica per le loro creazioni ispirate proprio a quelle dive. A cinquant’anni di distanza lo scrittore e lo stilista raccolgono la sfida del raccontare un’epoca carica d’impalpabile fascino. Il primo si cimenta nella stesura di La bella confusione, dove descrive gli estenuanti retroscena «con Claudia Cardinale che corre da un set all'altro, Burt Lancaster che deve dimostrare di non essere un cowboy, Sandra Milo che ama l'amore piú del cinema, Marcello Mastroianni troppo felice per interpretare il suo personaggio». Il libro, fuor di metafora, narra la contesa fra Visconti e Fellini, entrambi intenti nell’estate ‘63 alla creazione di due film capolavoro, rispettivamente, il già citato Gattopardo e l’arcinoto 8 e mezzo. E dell’Acqua? Il designer ha sviluppato una collezione fatta di fili di perle, sottovesti see-through e cappotti sartoriali da un gusto sottinteso di letti sfatti e amplessi segreti, come quelli di Vitti ne L’avventura, La Notte e L'eclissi, trilogia da cui sbocciò una carriera straordinaria. Due narrazioni diametrali racchiudono così l’almanacco dell’anno MCMLXIII, regalandoci uno scorcio culturale, politico, sociale dell’universo cinematografico.