IL Digitale


Per i robot umanoidi possiamo aspettare

Elon Musk oltre ad essere un inventore ed imprenditore vulcanico, è anche un venditore di tappeti ed aria fritta, e spero abbiamo tutti imparato a prendere con le molle quanto annuncia, specie quando dice che sarà disponibile a breve. Musk riesce a fare quello che dice, ma nella maggior parte dei casi molto dopo quanto avesse previsto inizialmente. L’idea che Optimus, il robot umanoide che dovrebbe arrivare in casa nostra ad aiutarci nelle faccende domestiche, costi poco e sia disponibile a breve, è soggetta al rischio di forti ritardi.

L’Optimus che abbiamo visto ad inizio mese sul palcoscenico, che camminava e parlava come il robot di Guerre Stellari, era teleguidato dagli ingegneri di Tesla, uno spettacolo di tanto fumo e poco arrosto. Mentre Musk non ha spiegato quale tipo di intelligenza artificiale muoverà il suo robot, e s’è limitato a ripetere che ha costruito datacenter da paura per riuscire a supportare tutta la potenza di calcolo richiesta, Boston Dynamics è stata più trasparente.

Loro hanno deciso di non usare un LLM per spiegare alla macchina cosa fare, ma hanno sviluppato un modello comportamentale, che insegna al robot facendogli vedere come si fa, un metodo chiamato “diffusione”. Esattamente come fate coi vostri figli quando gli spiegate come piegare le maglie e riporre i vestiti in ordine, Boston Dynamics ha fatto lo stesso con il loro robot.

Veloce sondaggio a voi genitori, che avete insegnato ai figli come piegare maglie e mutande: quante volte gliel’avete mostrato? Una, due volte e poi gli avete chiesto di provare? Ed a seconda dell’età, gliel’avete fatto rivedere una terza volta e da allora non hanno problemi a piegar vestiti, giusto? Bene, con il robot umanoide preparatevi a farglielo vedere cento volte, con magliette diverse, dieci volte sul tavolo e venti sul letto, con e senza luce, in una combinazione infinita di casi. E solo per la maglietta.

Adesso rimettetevi a spiegargli come piegare i pantaloni, stirare, passare la polvere, rispondere al citofono, lavare la frutta e tutte le altre mille mila attività che facciamo in casa senza pensarci. E non dimenticate di traslocare vicino ad una centrale elettrica, perché a differenza dei figli che alimentate con un piatto di pasta, il robot umanoide consuma elettricità da paura.

Atlas, il robot di Boston Dynamics oggi è decisamente più agile di Optimus, ma è presto per dire chi avrà la meglio tra i due concorrenti, visto che stanno ancora a piegar magliette. Per entrambe i problemi da risolvere sono ancora tanti: dal peso, l’autonomia, il consumo energetico e cose banali come la mano. La nostra mano, come quella di una scimmia, è molto più efficace ed efficiente di una robotica. Le stesse dita che usiamo delicatamente per allacciare le scarpe, con più forza per svitare una bottiglia, con precisione per scrivere su carta o tastiera, con Optimus ed Atlas te le sogni.

Se proprio volete un aiuto casalingo, oggi ed ancora per parecchio tempo dovrete fare una collezione di robot monofunzionali: dal Roomba che ronza per ore per passare la polvere del pavimento, al bimbi che vi evita alcune attività in cucina, all’Alexa che vi ricorda scadenze, al frigorifero che riordina in autonomia.

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.