Notizie dagli USA


Che affarone il foliage

Quando si tratta di spendere e spandere, qui in America andiamo alla grande: dalla quantità di rifiuti che generiamo, ai garage pieni di ogni attrezzo immaginabile e decorazioni diverse per Halloween, Natale e mille altre celebrazioni, i sintomi del nostro consumismo sono evidenti. Per me, cresciuto tra parchi torinesi e colline astigiane, uno su tutti è particolarmente divertente: il foliage.

Dietro al vocabolo francese così chic, tanti miliardi di foglie, che come tutti gli anni, in tutto il mondo, cambiano colore da verde, a giallo, a rosso e poi marrone, prima di cadere. Mi ricordo ancora il tema alle elementari, quando la maestra ci chiese di raccogliere una foglia di platano dal cortile, metterla di fronte a noi sul banco, e scriverci un tema. Ricordo anche che in campagna le foglie si raccoglievano per essere poi mischiate al letame delle mucche, e nessuno spendeva tempo ad ammirarne estasiato i colori: bisognava spalare.

Qui invece milioni di concittadini si mettono in macchina, in coda per ore, per andare a fotografare tutte queste piante dai diversi colori, e poi fieri del lavoro fatto si premiano con un bel pumpkin spice latte (un obbrobrio ipercalorico intraducibile dove si mischiano sapori di zucca e spezie ad un caffè con panna). Solo nel Massachusetts, stato da nemmeno sette milioni di abitanti, ben 2.5 milioni di residenti spendono 2.5 miliardi di dollari tra viaggi, pernotti e mille mila miliardi di foto alle foglie. Se in questo istante ancora vi chiedete come possiamo esser tanto idioti da mandare un Trump o una Harris alla Casa Bianca, il foliage vi dà un’idea delle vette che riusciamo a raggiungere. E non siamo solo noi: in tutto il New England i turisti lasciano otto miliardi di dollari.

Magra consolazione è che il foliage non convince solo noi americani: nei miliardi di dollari citati sopra ci sono anche tanti turisti europei ed asiatici che, riflettete, fanno un volo intercontinentale per venire a vedere le nostre foglie e le improponibili decorazioni per Halloween. Che spettacolo!

L’unica ipotesi che credo possa spiegare questo interesse per le foglie è la necessità di dare una continuità alle feste, legittimare un’altra occasione per spendere e spandere. Secondo me si son messi di buzzo buono a pensare: tra Labor Day che chiude la stagione estiva a settembre e Thanksgiving a novembre che riunisce le famiglie per il giorno del ringraziamento, come facciamo a far spendere altri miliardi di dollari al popolo? Guarda le foglie che cambiano colore, che belle!

Il 23% dei ricavi turistici di Vermont e Maine viene dal foliage, a dimostrazione da un lato della capacità olimpica dei professionisti del marketing a venderti il nulla cosmico, dall’altro della caducità del settore turistico, ma se anno dopo anno le mandrie tornano a far le foto alle foglie, complimenti ai venditori. Se avete voglia di venire a visitare l’America, siate pronti, abbiamo delle foglie stupende.

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Zafferano

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