Qui in America abbiamo manifestazioni continue per il cessate-il-fuoco in Palestina, ed è comprensibile. Dopo 100 giorni in cui l’esercito più forte del Medio Oriente ha asfaltato Gaza con ventimila morti, Hamas continua a sparare e 132 ostaggi sono ancora prigionieri. Dei 250 rapiti il 7 ottobre, alcuni sono stati uccisi nei bombardamenti, altri in tentativi falliti di liberazione, e diverse decine sono stati liberati da Hamas in cambio di una pausa nei combattimenti, ma 132 sono ancora lì, disperati.
I media vogliono farci credere che ogni manifestazione pro-Palestina sia anche pro-Hamas, che sotto ogni kefiah si nasconda un potenziale o vero terrorista, e che qualsiasi dissenso sulla strategia di Israele e l’appoggio incondizionato dei nostri politici sia segno di debolezza se non di tradimento. Fuffa in purezza. Andando a vedere di persona, o guardando attentamente le riprese di CNN, Fox e compagnia, è evidente la forte presenza di ebrei ortodossi, chiaramente riconoscibili. A questi si aggiungono schiere di manifestanti che si presentano come ebrei, e perché mai dovremmo dubitare di loro?
Il problema di sentire ebrei urlare, ed alcuni argomentare seriamente, che quanto succede adesso in Palestinia e’ genocidio, smonta la favola (in gergo “narrativa”) che ogni giorno ci ripetono Biden, Blinken e Netanyahu. L’arzillo Bernie Sanders, ebreo come Blinken e moltissimi altri a Washington, chiede di interrompere il sostegno ad Israele, e nel farlo rompe le uova nel paniere di chi conta. I media, obbedienti a potenti e deep state, cercano di oscurare questo lato ebreo delle proteste, perché mostra il re nudo.
L’altra manifestazione censurata dai media è quella contro i milioni di immigrati illegali, ossia i 3.2 milioni di disgraziati che han provato ad entrare in casa nostra di nascosto e senza carte in regola nel 2023. I governatori degli stati di confine li spediscono nelle città Dem del nord, a Boston, Chicago, New York, dove sindaci e governanti woke provano a chiedere alla cittadinanza di ospitarli, di portar pazienza, di essere compassionevoli come il Dalai Lama. Credo solo su Telegram e TikTok si possano vedere le manifestazioni degli americani sul tema. Sono uno spasso: generalmente molto colorite, spiegano che la compassione va rivolta ad anziani, sfortunati e veterani Americani, non a stranieri che nulla hanno a che fare col nostro paese.
Se tenete conto che l’America ha 331 milioni di abitanti, l’ingresso alla chetichella di 3.2 milioni è veramente difficile da accettare. Anche in questo caso ai media viene comandato di chiudere occhi, orecchie, naso e tatto. Andiamo dall’eccesso della Casa Bianca, che ha inventato una parola nuova per non dire che sono illegali (noncitizen, ossia non cittadini), a qualche candidato Repubblicano petaloso che prova a dirci che questi immigrati non hanno colpe. All’americano medio, a prescindere dall’appartenenza politica, ribolle il sangue.
Trump gongola, dicendo che i Dem vogliono dare diritto di voto a questi milioni di immigrati. Avendoli già ammessi a scuola senza vaccini, dato permessi di lavoro in barba ai requisiti abituali, e facendoli pure guidare senza patente, ovviamente la bugia dell’ex-Presidente viene presa per buona. Prima che vediate queste cose su CNN, NYT o WaPo, campa cavallo, con buona pace della nostra democrazia, e dei check and balance. Se poi a novembre Trump fosse ancora vivo, fuori di prigione, e magari vincesse le elezioni presidenziali, nessuno caschi dal pero.