In poche ore, infatti, il cuoco mercenario si ritira: farà qualche settimana di saune e massaggi in Bielorussia per rilassarsi, i suoi mercenari sono sani e salvi, Putin fa pulizia di generali poco efficaci. Finisce tutto a tarallucci e vino, o quale che sia l’equivalente russo.
I mass media hanno preso il LA dai Competenti da tastiera, ed ora ci raccontano della grave crisi del Presidente russo, del rischio di finire dalla padella alla brace se Putin fosse sostituito da qualche altro squalo assassino, dell’ennesima crisi cui indubbiamente possiamo mitigare solo mettendo mano al portafoglio dei contribuenti. A The Economist si preoccupano che l’Ucraina cresca più ricca e florida di prima, perché’ se continua nella rovina e Putin resta in sella, il vincitore del conflitto sarà lui: anatema. Da Londra ci vogliono far credere che solo versando cifre ancora più spropositate di quanto fatto nei mesi precedenti, possiamo dimostrare la vittoria del mondo libero. Immaginiamo la gioia dei contribuenti occidentali.
Chi ha il coraggio e la fortuna di guardare TikTok invece, chi ha visto lo spazzino di Rostov che puliva il marciapiede attorno ai mercenari, ciclisti che incuranti pedalavano tra i carri armati e sciure cariche di borse del mercato che chiacchieravano amabilmente con soldati e poliziotti, s’è fatto un’idea diversa. A guardare i filmati dal campo, parrebbe che Putin e Prigozin abbiano organizzato un colpo di teatro pro domo loro, per confondere le acque a livello internazionale e rivedere l’organizzazione delle forze armate russe. In America molti riferiscono che parecchi senatori e Pentagono sapessero in anticipo delle mosse di Prigozin: il New York Times parla di pagamenti americani ai mercenari, altre testate di complotti improbabili, la confusione regna sovrana, il colpo di scena ha funzionato.
Quello che conta è che al fronte ancora troppi ragazzi muoiono ogni giorno, l’Ucraina continua ad esser distrutta fisicamente ed economicamente, ed i rifugiati sono milioni. Questo colpo di scena ha confuso le acque, divertito alcuni e buttato nel panico altri che ora devono cancellare i loro tweet saccenti, ma non ha cambiato nulla del dramma quotidiano sul fronte. Occidente e Russia sembrano andare avanti seguendo il motto di Zelensky: fino alla fine.
Che futuro ci aspetta? Finche’ dura il conflitto solo morte e distruzione al fronte e nelle are limitrofe, cui si aggiungono bastonate sulle economie e sui rapporti mondiali: non conviene a nessuno, se non a chi presta soldi per continuare a combattere. Ora che nessuno più crede alla bugia del non coinvolgimento della Nato, essendo evidente che armi, supporto dei reparti speciali e dei generali è ingente, vediamo che la Russia ha appiglio nel dire di vivere un rischio esistenziale, la scusa per l’uso di armi micidiali. Putin e Biden metteranno la testa a posto prima che sia troppo tardi?
Carpe Diem, quam minimum credula póstero: cogliamo l’attimo oggi, che del doman non v’e’ certezza.