La star britannica ha voluto rilanciare il pezzo giorni fa attraverso i suoi canali social, facendolo scoprire anche ai più giovani e mostrando quanto sia attuale quel suo testo che voleva essere un appello alla pace nel periodo della Guerra Fredda. Lo dice l’autore stesso ripresentando la canzone, musicalmente costruita su un tema portante che però non è suo perché Sting lo ha “preso a prestito” da Sergej Prokofiev.
Compositore di Scuola russa del primo Novecento, di Prokofiev un po’ tutti han avuto modo di ascoltare la “La danza dei cavalieri” del “Romeo e Giulietta”, perché molto eseguita e presentissima negli spot pubblicitari. Sting ha invece preso ispirazione da un'altra composizione di successo di Prokofiev, “Il luogotenente Kijé”, Suite sinfonica del 1934 (elaborazione della colonna sonora per il film omonimo). Kijé è un personaggio del tutto inventato, raccontato in musica nelle varie fasi della sua immaginaria vita.
Sting, che non di rado si lascia sedurre dalla musica classica, aveva trovato nella Romanza della “Kijé Suite” l’atmosfera musicale e la struttura compositiva ideali a sostenere il suo “Russians” e ha spesso ricordato: “ho preso in prestito la bellissima melodia sull'amore”. È in effetti un canto melodioso quello con cui Prokofiev dà voce al tenente innamorato, un tema costruito in linea con la ricerca del compositore di “melodie semplici e comprensibili” (come dichiarava in quel periodo della sua vita e del suo percorso creativo).
La Romanza si basa su una melodia popolare ottocentesca, ma decisamente moderna è la strumentazione: il tema in apertura è al contrabbasso e ripreso poi dal sax tenore, strumento inusuale nell’organico orchestrale.
Nella versione postata su Instagram, dopo le sue parole contro la guerra Sting ripropone “Russians” accompagnandosi con la chitarra e in duo con il violoncello, che dispiega da solista il tema portante di Prokofiev. Per ascoltarle entrambe trovate qui (dal minuto 4.24) la Romanza di Prokofiev per orchestra e invece qui la canzone di Sting con chitarra e violoncello (suonato da Ramiro Belgardt).
Un’ultima annotazione: Prokofiev nacque nel 1891 nella Russia degli zar. Il suo villaggio natale (sede del Museo Prokofiev) ha una storia travagliata anche nel nome, che dovette cambiare più volte: Sontsovka, in epoca zarista, Krasnoe dopo il 1917 e Sontsivka dal 2016. Il luogo si trova nell’Ucraina orientale, nella regione del Donetsk, uno dei territori oggi all’attenzione del mondo.