Musica in parole


Tocco francese

In attesa di misurare il successo delle novità presentate a Sanremo Festival, intorno al quale sta ruotando il mondo della canzone italiana, restiamo sulla scena internazionale dove sono ancora i Daft Punk a destare interesse per l’improvviso ritiro e per le cifre da capogiro raggiunte da vendite e ascolti della loro musica, non appena annunciato...

... l’abbandono.

Per chi non li conoscesse lascio qui un video davvero significativo: il brano è Get Lucky - difficile non averne mai sentito almeno qualche frammento -  nella versione live ai Grammy Awards 2014: i pluripremiati Daft Punk la suonano con Stevie Wonder, Pharrel Williams, Nile Rodgers. Aggiungo che ad applaudire e muoversi al ritmo della musica si vedono Paul McCartney, Ringo Starr, Beyoncé e altre star ancora.

Andando a ritroso, l’incredibile avventura di questo Duo electro-pop francese nasce dallo studio della musica di due bambini: uno inizia a sei anni con il pianoforte, l’altro imbraccia la chitarra classica a sette anni, per poi scoprire quella elettrica. Thomas e Guy si incontrano nel 1987 a scuola a Parigi e, come raccontano in un’intervista (RollingStone magazine, 2013), cominciano a scrivere canzoni in quell’anno, nei giorni della gita scolastica a Pompei: così, con un suggestivo inizio italiano prende il via il percorso musicale dei due ragazzi verso quel “Tocco francese” che determina il genere French Touch appunto, cioè una specie di scuola francese dell’elettronica che rimodella la house-music con l’uso di sample, frammenti di musica già esistente e contaminazioni funk, soul, disco-music. Uso di synth come se piovesse ma evoluzione continua.
A dirla tutta, un precursore visionario di tutto ciò c’era già, l’italiano Giorgio Moroder e la sua insistenza nell’unire elettronica e dance, sperimentazione di strumenti nuovi e suoni inediti.

Per i Daft Punk, fenomeno mondiale, oltre alla forza della proposta musicale, altri fattori han fatto la differenza: la perfetta gestione dei loro personaggi, sempre nascosti “in abiti” da robot (stile Star Wars), la presentazione sapiente delle tracce - alcune corredate di video che catturano l’attenzione - la bellezza delle scenografie dei loro spettacoli dal vivo, come l’ultimo in Italia, Torino 2007.

Pochi album per la verità, uno ogni quattro, cinque anni ma grazie ai quali han ballato tre generazioni di appassionati. Ora la musica è finita; dichiarato lo scioglimento del Duo, da fine febbraio i fan sono in lutto. Il video costruito per l’annuncio fa pensare che l’abbandono sia definitivo a cominciare dai lunghi minuti di silenzio e immagini ripescate dal loro film del 2006 Electroma, chissà se per comunicare che la spinta creativa si è proprio esaurita. In Francia si mormora di un nuovo inizio dopo la fine. Fantasie, forse. Con gli artisti (e le operazioni di marketing) però non si può mai sapere. I fan naturalmente sperano.

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