... rileggo per dare un senso alla mia ''senectus'' che è abbastanza lieta anche perché, oltre a seguire i consigli di Cicerone, guardo l'orizzonte di tempo infinito che mi aspetta e, più che al corpo ed alla mente, penso all'anima che è eterna. Mi trovo bene a far così. Vada avanti con l'editoria del futuro. Troppi scrittori per vanità si parlano addosso ma i loro libri non circolano con i metodi della vecchia catena editore-autore-lettore."
Rispondo: "Grazie per le sue parole. Lei ha sintetizzato il suo pensiero in modo impeccabile, ha i “fondamentali” naturali per scrivere un Libroincipit. Auguri!"
Ugo Zanardini, a proposito di una mail di Amedeo Zanardini del 9 ottobre scrive, e noi pubblichiamo: “Caro Amedeo mi ha molto colpito lo stile e lo spirito con i quali hai argomentato la tua lettera a Zafferano (a proposito, complimenti per la prosa). Nonostante stia ormai diventando un vecchio e inguaribile pessimista, come del resto quasi tutte le persone che fortunatamente riescono ad invecchiare, mi hai ricordato che nonostante l'età, i tuoi pensieri sono ancora i miei ! Per questo motivo continuo, imperterrito, a non arrendermi di fronte al livello di molti degli attuali management aziendali, quelli che tu definisci: venditori di fumo, ciarlatani, incapaci nell'execution.
Non sono in grado di darti consigli ma ti regalo un paio di citazioni prese in prestito da una persona che stimo ed ho eletto a mio Maestro: “i capi non si subiscono, si scelgono” e che “la carriola non si tira, si spinge”.
Sono proprio i pochi, purtroppo, giovani come te che mi danno ancora speranza per un futuro che, se non migliore, possa essere vissuto con dignità dalle generazioni a venire.
Un'ultima cosa: mi piacerebbe averti come figlio ma mi sono accorto che lo sei già: cattivo sangue non mente.
Un caro saluto, tuo papà".