IL Digitale


Techno King tra radar e telecamere

In tutto il mondo le aziende sono condotte dai CEO, Chief Executive Officer (Amministratore Delegato) che sono mediamente disposti al rischio per far crescere la propria azienda a discapito dei concorrenti. Tra tutti questi CEO, uno in particolare spicca per un attitudine al rischio che non troviamo nemmeno nei manuali di psicologia clinica: Elon. Dalle auto elettriche, ai treni sotterranei, lanciafiamme, Paypal, vodka e razzi spaziali, Musk ha un curriculum così eterogeneo che ha... 

... giustamente deciso di cambiarsi nome: re delle tecnologie, Techno King.

Le Tesla già da anni aggiornano il software che controlla la potenza e le performance dell’auto: gratuitamente o a pagamento, il cliente può scaricare da internet del codice che consente alla sua macchina accelerazioni, parcheggi ed altre funzionalità mai viste prima. Questo, dal punto di vista ingegneristico, è stupendo. Nuovi rilasci del software consentono di spremere più kilometri dal pacco di batterie, altri di guidare in modo semi-autonomo. L’azienda ha anche un ricco programma di caccia al baco: ricercatori che mettano in evidenza una vulnerabilità, e come ripararla, vengono ricompensati bene e lanciati nell’olimpo degli hacker. La loro carriera accelera bene.

Recentemente Elon Musk ha fatto un annuncio rivoluzionario: toglierà i radar e si fiderà unicamente del sistema di riconoscimento visivo che interpreta le immagini dalle telecamere. Da un punto di vista logico non fa una piega: radar e telecamera danno la stessa informazione (“occhio all’ostacolo’), quindi tagliare un costo importante dalla distinta base del prodotto consente margini maggiori. Tuttavia logica vorrebbe anche che il sistema sia affidabile e ridondato, che in caso di malfunzionamento della telecamera il radar possa allertare guidatore o robot. Altri concorrenti non usano solo telecamere e radar, ma pure il lidar: 3 sistemi separati per vedere che la macchina non vada a sbattere.

Vi fidereste a farvi guidare solo da telecamere attaccate ad un ranocchio elettronico? Visto il numero di clienti vittima di incidenti dove il guidatore dormiva, o mancava proprio dal posto del conducente, possiamo pensare che ci sia un numero sufficiente di amanti del rischio disposti a seguire il Techno King in quest’ultima decisione. Ad oggi le telecamere non consentono completa certezza di visione in tutte le condizioni di guida: un conto è l’Arizona assolata ed asciutta, un altro il Maine sotto turbini di neve, o nebbie fitte che troviamo in molti posti.

Personalmente aspetterò un attimino prima di affidarmi anima e corpo ad un auto a guida autonoma, ma riconosco che è con decisioni come queste che il settore fa passi da gigante. E’ un passo sperimentale, un po’ come i vaccini che ci stiamo iniettando, ma a differenza di quello che per la gestione della pandemia è un passo obbligato, in questo caso aspettare non è un problema. Trovo divertente l’enorme differenza nel grado di sofisticazione delle automobili sul mercato in questo momento. I CEO finanziari tendono all’efficienza, a grattare il barile, a non rischiare nulla fino a quando i concorrenti non hanno aperto la strada. I loro prodotti sono mediamente convenienti e noiosi. Poi ci sono i CEO tecnici, che fanno evolvere di continuo il loro prodotto: pensate specialmente alle tedesche, ma anche una Ford in anni recenti. E poi, fuori da questo mondo e quasi su Marte c’è lui, il Techno King. Uno spasso, ed una soddisfazione per clienti ed azionisti.


© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro