Cacciatori di aquiloni


Un sinistro vale un sinistro

Costi delle assicurazioni troppo alti, «è giusto che paghi di più solo chi fa gli incidenti», è il leitmotiv di questi ultimi anni. E tutti sempre d’accordo perché non riguarda noi, perché il pensiero va automaticamente ai pirati della strada, agli extracomunitari, all'incosciente guida di qualche giovane.

Sempre e solo sinistri eclatanti, dimenticando che la normalità degli incidenti sono piccola cosa, la strusciata del paraurti, l'ammaccatura da manovra sbagliata, il leggero tamponamento. Le compagnie non pagano i grossi danni perché sono riassicurate, ma ora nemmeno i piccoli perché sommati costano più dei grandi, e così ce li paghiamo da soli.

Se conservi ancora l'abitudine all'amico agente di assicurazioni, al momento della denuncia ti dirà: «ho fatto due conti, se la compagnia paga il danno troverai la prossima rata aumentata, e di molto. Ti conviene pagare direttamente i 200 o 300 euro al danneggiato e il premio resterà più o meno come prima».

Ho trovato il parabrezza della mia auto leggermente scheggiato, forse da un sassolino, una lesione di circa mezzo centimetro. Niente di grave, ho la polizza cristalli, quindi denuncia all'assicurazione e appuntamento con la carrozzeria.

Un riparatore simpatico, un po' filosofo e molto scenografico, in meno di mezz'ora mi riconsegna l’auto. Dava la sensazione che avesse applicato un prodotto di alta alchimia, sconosciuto ai più. In maniera più prosaica ho pensato che avesse trattato la piccola scheggiatura con una goccia di attaccatutto e comunque andava bene lo stesso.

La sorpresa al rinnovo della polizza, premio raddoppiato per sinistro. Possibile? Non è un incidente da circolazione e poi è un danno di qualche spicciolo, tra l’altro non pagato dalla compagnia ma da un’azienda partner che assicura solo cristalli.

«La compagnia ha disdettato la tua polizza per sinistrosità», mi dice sottovoce l'agente, «tu non dovresti saperlo, e per legge non si potrebbe, ma io non posso riassicurarti. Se proprio insisti spariscono tutti gli sconti e il premio raddoppia, devi cambiare assicurazione».

Funziona così. Le compagnie applicano sulla tariffa la flessibilità, cioè gli sconti, in base ai dati raccolti sugli assicurati ed elaborati dal loro algoritmo che deve anche differenziare i clienti.

Premi diversi e una percentuale di clienti che girano tra le stesse compagnie. Il sistema tiene e l’antitrust non interviene, Come si legge su Zafferano, è il Ceo capitalism bellezza!

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Franco Cazzamali (Romanengo, Cremona): macellaio
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Marinella Doriguzzi Bozzo (Torino): da manager di multinazionali allo scrivere per igiene mentale
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Leo Leoni (Frosinone): agente assicurativo
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Marco Sampognaro (Brescia): giornalista prestato all’Università, specializzato in inseguimento sogni