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Fino alla fine

La tensione politica sta crescendo a livelli esplosivi, complice la censura sulle accuse di corruzione del Presidente, e specialmente la battaglia sul debito del Tesoro, dove la nostra Yellen starnazza impanicata che senza l’aumento del limite andiamo in default. 

Pensate all’idiozia: un paese che stampa dollari a manetta, dai duemila miliardi di Trump all’inizio della pandemia, agli altri duemila miliardi stampati da Biden per chiuderla, agli $877 miliardi stampati per la difesa, ma di quale default stiamo parlando? Tutto teatro, infatti il Presidente ha appena stanziato altri $1,2 miliardi in aiuti per l’Ucraina, fino alla fine.

Il conflitto ucraino è importantissimo per Biden, che vuole mostrare al mondo di poter cacciare gli invasori russi dall’Ucraina grazie agli oltre 600 sistemi d’arma disponibili, missili come se piovesse, e poveri cristi macellati ma ben contenti di essere eroi della liberazione. Fino ad ora la sua è una vittoria piena: ha bloccato i flussi di gas e petrolio russi, e quello di merci cinesi su treno, isolando l’Europa dei suoi fedeli alleati, che ora comprano il gas americano a quattro volte il prezzo precedente. Ma deve chiudere la partita: o sloggiare Putin dal Cremlino, o mandar via gli invasori, meglio ancora entrambe.

Putin è sicuramente in sofferenza: la parata del 9 maggio in tono minore, i soldati che scappano dal fronte, i maschi che fuggono all’estero per non esser reclutati in una guerra fratricida che non vogliono, Cina, India ed altri paesi che pur mantenendo equidistanza tra i combattenti non possono approvare escalation nucleare o stragi efferate. Ma lui non ha fretta, non gli interessa andare fino alla fine, può aspettare.

È specialmente nel campo occidentale che vediamo questo richiamo allo slogan juventino, fino alla fine. Zelenski, correttamente vista la sua posizione, insiste a dire che gli ucraini combatteranno fino a quando tutti i territori saranno ripresi, e tutti i russi seppelliti o ricacciati a casa. Mentre gli americani mandano tanti dollari ed armi, gli alleati fanno la voce grossa e contribuiscono come possono: missili a lunga gittata dagli inglesi, carri armati tedeschi, e poi sempre meno fino a PowerPoint micidiali.

Se domani il paese fosse completamente raso al suolo, avendo perso due generazioni di maschi, azzerato l’economia e qualsiasi prospetto di pacificazione con i cugini vicini per almeno un secolo, visti gli almeno 220.000 caduti russi, sarebbe forse una vittoria l’aver riconquistato tutti i territori? Lo sarebbe per Biden e tutti i leoni da tastiera, che da mesi ci ripetono ogni 2x3 tutti gli aulici principi di democrazia e libertà.

Ora lo sappiamo tutti cosa sia meglio scegliere, tra condizionatore e libertà, tra pensioni e libertà: non serve ripeterlo. Tuttavia, a molti sfugge che a Putin basta uno stato cuscinetto, una landa desolata dove nessuno gli venga vicino. Visto che non ha avuto remore a mandare al macello così tanti dei suoi ragazzi, pensiamo forse ne avrà nel continuare a sparare su chiunque si avvicina ai suoi confini? Sarebbe brutto aver sacrificato condizionatore e pensioni per nulla.

Ma cosa volete che sia: una partita di calcio, una guerra fratricida, andiam dritti, fino alla fine.


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