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Generale, dietro la collina

Mark Milley, il generale più alto in grado nelle forze armate americane, ci ha aggiornato sullo stato della campagna russa in modo da non dispiacere troppo al suo capo, Presidente Biden, ed allo stesso tempo metter le mani avanti sul fatto che le cose non stanno andando al meglio: per quest’anno non c’è modo di far uscire i russi dall’Ucraina, a meno che loro stessi non vogliano andarsene.

È partito dalle notizie migliori, dal fatto che i russi stanno morendo come mosche per prendere Bakhmut, e che gli ucraini si dimostrano bravissimi e meglio preparati.

Poi è passato al terreno di mezzo: dobbiamo continuare a mandare armamenti, sempre più sofisticati e sempre a più lunga gittata, in modo da far arretrare le truppe russe dal confine. Allora possiamo respingere l’invasore, ricacciarlo a casa sua? Eh no, ad oggi stimiamo 150 mila morti ucraini, almeno 220 mila russi, e circa tre volte tanto i feriti a vario stadio di recupero. Dal momento che tanto Ucraina quanto Russia hanno secretato questi numeri, e forse non li conoscono precisamente nemmeno loro, prendiamoli con un pizzico di sale. Più sicuri sono i numeri sui rifugiati: circa un milione di maschi russi in età da carne da macello fuori dal paese, cinque milioni di ucraini in Europa, tre milioni in Russia, ed altri sette milioni di ucraini scappati dalle zone di guerra.

Ecco il problema dei militari: tanto gli ucraini quanto i russi stanno finendo i ragazzi da mandare a morire. Torna in mente la famosa canzone di De Gregori:

Generale, dietro la collina

Ci sta la notte buia e assassina,

E in mezzo al prato c'è una contadina,

Curva sul tramonto sembra una bambina,

Di cinquant'anni e di cinque figli,

Venuti al mondo come conigli,

Partiti al mondo come soldati

E non ancora tornati.

Ad oggi l’Ucraina conta circa 30 milioni di abitanti, contro i 145 della Russia, per cui se dovessero dar fondo ai poveracci, ossia mandarli tutti al fronte a spararsi, la Russia vincerebbe. Milley ed altri generali intervistati sembrano rendersi conto del dramma enorme di questi numeri, i politici pare se ne freghino, o non li capiscano. Dramma nel dramma, se la Russia resta in Ucraina, chi va a ripagare tutti i miliardi spesi in armamenti? E chi si accaparra il lauto magna magna della ricostruzione?

La speranza è che Milley riesca finalmente convincere il capo: imporre subito il cessate il fuoco e sedersi al tavolo dei negoziati è molto meglio dell’alternativa. Biden, volendo, lo può fare.

Generale, queste cinque stelle.


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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite