Notizie dagli USA


Fermi in mezzo al guado

A fine ottobre vi scrivevo le previsioni per le midterm: con la guerra ucraina impantanata, e Putin ancora al comando, sarebbe stata l’economia il terreno di battaglia delle votazioni. A favore di Biden e Democratici la crescita dei posti di lavoro e di alcuni settori dell’economia che beneficiano dalle sanzioni e dal “make in America, buy American” (costruite e comprate in America). 

A favore di Trump e Repubblicani l’inflazione che ha tagliato la capacità di spesa ed il crollo dei risparmi accumulati durante il Covid. Due vettori in direzioni opposte, col rischio di rimaner fermi in mezzo.

La vera sorpresa delle votazioni è stato il peso delle donne repubblicane, che hanno bastonato chi proponeva leggi più restrittive sull’aborto: questo ha consentito di scremare tra i candidati più estremisti e vicini a Trump, e quelli con più sale in zucca e posizioni di buon senso. Dal martedì delle elezioni, al fine settimana successivo, non sappiamo ancora chi ha vinto: siamo in mezzo al guado. Lo spoglio deve procedere fino all’ultimo voto per capire se i Repubblicani vincono almeno la Camera, perché il Senato resta Dem di un soffio. Quello che è chiaro, vedendo i numeri, è il sostanziale pareggio.

Son contento di queste votazioni, perché provano che in America la democrazia funziona (tutto quello che leggete sui voti via posta e morti che votano è fuffa inutile), che le donne giustamente mettono la libertà di scelta davanti alle ideologie, che i giovani hanno fatto sentire il loro peso. Meno male, perché il paese lo lasciamo a loro. Anche bello vedere che lo stile sopra le righe di Trump stia perdendo mordente: servono politiche efficaci, non spettacoli comici. La cosa migliore sarebbe che anche Biden prendesse la palla al balzo e si togliesse dalla Casa Bianca: non ha unito il paese come aveva promesso, non ha portato a casa i risultati con cui aveva convinto gli elettori, ed ha fatto guai in politica estera.

Le sanzioni hanno aiutato gli USA ad isolare l’Europa da Russia e Cina, ma la crescita dei BRICS fa dubitare che sia stata una scelta vincente. Sia come popolazione mondiale, sia come economia, isolare i paesi NATO da una parte, ed i BRICS dall’altra, pare poco furbo. Se la Cina attacca Taiwan cosa facciamo? Un altro giro di sanzioni e spedizioni di missili ai fratelli taiwanesi? Oltre alla distruzione del paese in cui si combatte, andiamo ad asfaltare le economie di tutto il mondo.

Già adesso i francesi si son lamentati con noi americani che l’Europa si sta deindustrializzando: fabbriche su fabbriche che lasciano per approdare vuoi in America o a Singapore. Pensate alla BASF che ha annunciato l’uscita dalla Germania a causa del costo del gas, o ceramiche ed acciaierie che vanno in America ed India. La Yellen, con una mossa degna del Wilie Coyote più geniale, invita l’India a comprare tutto il petrolio russo che vuole, ai prezzi più scontati che riesce a negoziare. L’astutissima banchiera conta sul blocco americano ed europeo per costringere Putin a vender petrolio in perdita: le sfugge che così facendo le aziende indiane acquisiscono un vantaggio competitivo notevole sulle nostre, ed hanno così tanto petrolio da rivenderci quello che non usano a prezzo maggiorato. Più furbi ancora i leader europei, che immolano i loro paesi alla causa persa delle sanzioni.

Sorprendentemente queste elezioni non hanno avuto influenze russe, dopo tutto quanto ci avevano paventato i media mainstream, specialmente Dem. È sicuramente una coincidenza: se i Dem perdono è colpa dei russi che sabotano le elezioni, se vincono è perché siamo riusciti a bloccarli. Speriamo solo che alle prossime elezioni i Repubblicani sappiano giocare meglio la carta russa, e finalmente il dibattito sia sui veri problemi della gente, non sulle fake news sentite finora.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata