... l’equilibrio era fragile, che i rapporti tra arabi ed ebrei israeliani sono delicatissimi, che Netanyahu non si fida di lui, ed ora che è esploso il conflitto armato, non sa che pesci pigliare. Hamas tira migliaia di missili, dimostrando di avere capacità produttive e logistiche importanti. Israele ha una forza militare devastante, ma ogni volta che uccide donne e bambini l’opinione pubblica araba ed internazionale sobbalza. Gli stati arabi che avevano siglato rapporti con Israele si son nascosti, l’amministrazione americana fa dichiarazioni da equilibrista, e spera in bene. Gli energumeni della regione, Putin e Erdogan, giocano a far dichiarazioni bellicose provando invano a rallentare l’attacco israeliano. Ma Netanyahu ha il vento in poppa: 160 bombardieri ad asfaltare tutto quanto collegato al nemico, e se ogni tanto si ammazzano dei bambini, sembra non preoccuparsi troppo.
A New York, dove risiede la comunità ebraica più grande del Paese con un milione di persone, equivalente al 13% della popolazione cittadina, le dimostrazioni sono imponenti, rumorose e violente. L’uccisione di donne e bambini fa litigare anche diversi gruppi della comunità ebraica, ma a differenza delle volte precedenti, sono molti quelli che chiedono a gran voce l’annientamento di Hamas, costi quel che costi. Nelle rivolte del passato, dove i palestinesi avevano fionde, coltelli e qualche arma leggera, il consenso generale era che l’esercito israeliano dovesse contenere al massimo le morti dei civili. Tra Davide e Golia il tifo è sempre per il primo. Ma ora che Hamas ha tirato 2000 missili e ne ha altri 4000 pronti a partire, ora che la gente deve scappare dalle spiagge di Tel Aviv e che non dorme di notte tanti sono gli scoppi tra missili d’attacco e quelli da difesa, la narrazione cambia. Anche i democratici appoggiano il diritto alla difesa robusta di Israele, e Biden l’ha dovuto annunciare pubblicamente.
Allo stesso tempo Biden non può perdere l’appoggio dei paesi mediorientali, perché l’avversario Cinese è pronto a conquistare con vaccini e contratti commerciali. Le ingenti vendite di armi, che Trump aveva sparso dalla Turchia all’Arabia Saudita, ora diventano delicate. Pensa mai se un missile americano fosse sparato su Israele: un guaio. Ma se il missile fosse cinese, sarebbe peggio. In questa tragedia umana l’opinione pubblica americana è molto mobile: ovviamente l’abbattimento del virus e la ripresa dell’economia sono prioritari, ma Biden non può permettersi di perdere il medio oriente. E’ in un vicolo cieco: da un lato deve appoggiare il diritto di Israele a difendersi, dall’altro nessuno può accettare le immagini che arrivano da quei territori.
Per Zio Joe è arrivata l’ora di andare al bazaar, di inventarsi battitore di tappeti.