Musica in parole


Dodicenni all’opera

Giovanissimi e lirica, “mission impossible” oppure no? Spera di no il Regio di Torino che proprio in questo periodo insiste nel portare a sé i più giovani. “L’amore per la musica va coltivato fin da piccoli”: è la frase con cui il Teatro torinese apre l’invito ai ragazzi tra 7 e 12 anni a partecipare alle audizioni per far parte del coro voci bianche del Regio.

E a quel pubblico il Teatro si è rivolto nelle scorse settimane, mettendo in scena un’operina ad hoc: “Bastiano e Bastiana” di Mozart, una favola con solo tre personaggi in scena, due giovani pastorelli innamorati ma litigarelli e un mago, un po’ ciarlatano però risolutore delle scaramucce.

La musica è vivace e, come raccontato agli spettatori ragazzini, composta da un ragazzino. Wolfgang aveva infatti dodici anni quando scrisse l’opera (e non era nemmeno la prima!).

Vale la pena ricordare l’infanzia di Mozart, allevato a pane e musica (come la sorella) dal padre musicista e in perenne movimento. Genio musicale precocissimo, a sette anni inizia un lungo viaggio in Europa con la famiglia; il padre cerca per lui contatti e possibilità. In valigia Leopold ha molte lettere di presentazione ma la fama del figlio, bimbo prodigio, spesso precede i Mozart presso le corti europee.

Tante occasioni, tanto studio e lavoro, tanto sforzo: non certo adatto a un bambino, per di più minuto e gracilino come Wolfgang che ha rischiato seriamente la vita quando ha contratto il vaiolo.

Nel 1768 i Mozart son di nuovo a Vienna; dopo la regina Carlotta a Londra, Wolfgang torna a farsi ascoltare dalla “sua” imperatrice, Maria Teresa d’Austria, e intanto compone: la sua settima (!) sinfonia a inizio anno e l’ottava alla fine. In mezzo “Bastiano e Bastiana”.

Un divertissement, una favola senza tempo che piace a tutti.

Per il dodicenne compositore è tempo di ripartire; nel 1769 lo aspetta il suo primo importante tour in Italia.

Seguiranno tanti capolavori ma la sua operina giovanile continuerà comunque a riscuotere simpatie e successi. Molto applaudita ancora oggi dal giovane pubblico del Regio torinese.

Qui potete ascoltarne l’ouverture.


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Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
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